Arriva la risposta del Consorzio Agridea all’operazione “Agrumi d’oro”, resa nota stamane dalla Guardia di Finanza di Messina con un comunicato stampa. In particolare la Agridea precisa che il consorzio non percepisce contributi, che l’Upea non è destinataria di contributi dal 2007 e che il Pac non lo è mai stato…
Ecco il documento integrale:
Il roboante comunicato col quale la Guardia di Finanza di Messina ha dato notizia di un’attività di indagine svolta nei confronti del nostro consorzio, è la prova provata di un accanimento tanto reiterato, quanto inutile. Numeri e dati riportati non meritano neanche smentita, e come sempre saranno le aule giudiziarie il luogo nel quale dimostreremo la correttezza del nostro operato. Viene da chiedersi se tale “attenzione” riservataci, non sia conseguenza delle precedenti cantonate investigative, e degli abbagli giudiziari che hanno determinato. E’ appena il caso di ricordare che lo scorso luglio è stata archiviata un’analoga indagine che aveva addirittura determinato provvedimenti restrittivi della libertà dell’amministratore del tempo.
E se da protagonisti di questa vicenda, quali nostro malgrado siamo, rimaniamo sereni e consapevoli che “il tempo è galantuomo”, da cittadini non possiamo non essere delusi da un’attività che, lungi dal volere legittimamente tutelare l’interesse pubblico, pare evidentemente protesa ad una “rivincita” che ha tanto il sapore della vendetta. Valga a solo titolo di esempio della infondatezza dei contenuti e dell’aggressività non casuale della forma utilizzata dal comunicato della Guardia di Finanza di Messina, la precisazione che il consorzio Agridea non è abilitato alla percezione di contribuzione alcuna, che l’Upea non è destinataria di contributi dal 2007 e che il consorzio PAC non lo è MAI stato.
Spacciare la contestazione di alcune centinaia di migliaia di euro annui come una certezza, moltiplicare artatamente numeri, ed in barba a qualsiasi presunzione di innocenza, proporre un’ipotesi investigativa come fosse una certezza, non ci pare indice di sobrietà e neutralità che dovrebbero contraddistinguere un organo dello Stato. Ancora una volta, e come sempre, nei tempi e nei luoghi opportuni, dimostreremo l’infondatezza delle accuse odierne.