Per tre anni e mezzo è stato il non-luogo dell’attesa e della speranza per migliaia di migranti che sbarcati a Messina, dopo essere scampati al mare, hanno trovato tra quelle tende ua sistemazione “provvisoria”.
Di certo non resterà provvisoria nella storia di questa città la presenza di una tendopoli su cui in questi anni ci siamo sempre schierati contro, dando voce alle denunce delle associazioni più vicine alla struttura, dando spazio a quei parlamentari che hanno ispezionato un luogo che oggi può tornare a diventare terreno di gioco.
Quando il 30 dicembre scorso il prefetto Francesca Ferrandino, che appena insediata ha dovuto fare i conti con una denuncia di abusi all’interno del Palanebbiolo, ha disposto la chiusura della tendopoli, molti in città si sono sentiti sollevare la coscienza.
Un mese di attesa, con il dubbio che si fosse trattato di un annuncio senza scadenza, fino questo weekend, quando le tende del Palanebiolo sono state definitivamente smontate dagli operatori della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco.
Gli “ospiti” sono stati destinati ad altri centri di prima accoglienza d’Italia o hanno trovato posto nel centro “gemello” realizzato presso l’ex caserma “Gasparro” di Bisconte, Messina.
“Attualmente la ex caserma Casparro a Bisconte funge da centro di prima accoglienza, ma sul futuro non si sa nulla – sottolinea il consigliere della terza circoscrizione Alessandro Cacciotto – Hot spot o altro, sarebbe opportuno che il Sindaco facesse chiarezza.
La grande area dell’ex caserma, come più volte sottolineato dal sottoscritto, potrebbe, previa dismissione da parte del Ministero alla Difesa e consegna al Comune di Messina, fungere da importante centro sociale, culturale, sportivo, ricreativo; si potrebbero coinvolgere i privati restituendo tanti spazi alla città”.
“Archiviato il capitolo Palanebiolo, resta adesso quello relativo al futuro del lager di Bisconte – dichiara il pacifista Antonio Mazzeo – dove in tre stanzoni sono stati ammassati sino a 200 cittadini stranieri (sino a qualche giorno fa soprattutto minori stranieri non accompagnati, semireclusi in promiscuità con persone adulte).
Nei piani del governo italiano e dell’agenzia UE di controllo delle frontiere esterne Frontex, l’ex caserma di Bisconte sarà promossa a centro hub/hotspot per le operazioni di prima accoglienza, identificazione ed espulsione-deportazione dei migranti, grazie alla realizzazione di una nuova grande tendopoli e l’installazione di altri container per i servizi, capace di ospitare sino a un migliaio di persone alla volta.
Un progetto dissennato contro cui sino ad oggi si sono alzate le voci solo di pochi operatori dell’informazione e di qualche associazione di difensori dei diritti umani, mentre amministratori locali, forze politiche, sociali e sindacali hanno mantenuto uno scandaloso e complice silenzio”. (foto dal web)