Un momento politico delicato per la città, determinato dalla mozione di sfiducia su cui pesano 17 firme (dopo la Russo è toccato a Cantali) di altrettanti consiglieri comunali, pronti a tornare al voto.
I numeri non sono favorevoli ad Accornti, soprattutto se la logica seguita dai consiglieri è quella di rispondere a precisi mandati di partito.
Intanto il gruppo consiliare Cambiamo Messina dal Basso-Renato Accorinti Sindaco crede che la sfiducia sia” il più grave danno che si possa fare in questo momento alla città”.
E sul web è iniziata la campagna #iostoconrenato, ritenendo che ” la sfiducia nei confronti di un sindaco eletto democraticamente a maggioranza dei cittadini sia un atto che presuppone serietà e grande responsabilità”.
“Ciò a cui invece abbiamo assistito in questi tre anni – si legge in una nota – è stato un vero e proprio teatrino che ha rasentato il ridicolo in molti momenti: sfiducia annunciata ora da un gruppo politico ora da un altro, ora da un singolo consigliere ora da un altro, e dichiarazioni dal sapore di gioco e capriccio (“Meglio la nostra sfiducia della vostra”, “Io quella degli altri non la firmo”, “Noi metteremo le firme finali… ma poi no”); una messinscena che si è consumata anche in questi giorni sull’onda della visibilità mediatica e dell’impulsività: una consigliera che ha firmato la sfiducia perché un presidente di commissione non l’aveva lasciata intervenire; una presidente di commissione che durante una sospensione della seduta, da lei presieduta, si reca ad apporre la firma con telecamere a seguito; la Presidente del Consiglio – cosa ancor più grave – che dimentica di avere un ruolo super partes e non rassegna le proprie dimissioni, come coerenza avrebbe voluto, nello stesso momento in cui appone la sua firma alla sfiducia.
Pur riconoscendo, come gruppo consiliare, alcuni limiti dell’azione amministrativa, siamo fermamente convinti che le azioni intraprese dalla Giunta Accorinti siano state e continuino ad essere in linea con il programma elettorale e con il mandato ricevuto dai cittadini. Piuttosto, non bisogna dimenticare il costante ostruzionismo messo in atto dall’aula proprio nei confronti degli atti più “politici” di questa amministrazione: bocciatura dell’Isola pedonale, della Consulta ambientalista e di quella animalista, del Regolamento sulla partecipazione popolare; boicottaggio del regolamento sulle Unioni Civili e di proposte attualmente in trattazione come le delibere sugli orti urbani, sul bilancio partecipativo, sul regolamento dei beni comuni e sulla gestione pubblica del servizio rifiuti.
Ci sembra assurdo che a proporre la sfiducia sia un Consiglio Comunale che si è delegittimato tradendo la volontà degli elettori con il più grande “salto della quaglia” della storia, trasformandosi, al solo schiocco di dita di un leader appena uscito dal carcere, da consiglio eletto a maggioranza di centro sinistra a consiglio con maggioranza di centro destra e lasciando in eredità situazioni paradossali (ad es. consiglieri eletti in un gruppo consiliare chiamato Felice per Messina a sostegno di Felice Calabrò, candidato di centro sinistra rimasto nel PD, che non hanno lasciato quel gruppo pur aderendo ad una coalizione di centro destra). Un Consiglio delegittimato anche dalle dinamiche di voto di scambio, emerse dall’operazione giudiziaria “Matassa”, che vedono coinvolto lo stesso leader del “salto della quaglia” e dei “Corsi d’Oro”.
Consideriamo la sfiducia un grave attacco alla democrazia e uno stravolgimento della volontà espressa dagli elettori: riteniamo che ogni Amministrazione abbia il diritto e il dovere di portare a termine il proprio mandato e di essere sconfessata o riconfermata solo dal popolo nelle urne!
Crediamo, poi, che non sia affatto casuale il fatto che la sfiducia si concretizzi proprio in questo momento in cui la grande semina fatta in tre anni inizia a portare i primi frutti: il Comune con i conti finalmente in ordine; circa trecento milioni di euro in arrivo per progetti e servizi; l’imminente firma per il nuovo Palagiustizia; la prossima apertura dei cantieri per il porto di Tremestieri; la stabilizzazione dei precari; il concorso pubblico per nuove assunzioni nell’Ente; i nuovi bandi per i servizi sociali; l’arrivo di nuovi bus.
La sfiducia da parte del Consiglio Comunale in questo momento ci sembra l’ennesimo atto grave di ostruzionismo: bloccherebbe, infatti, la votazione di alcune importanti delibere in discussione proprio in questi giorni, come la nascita della nuova società per la gestione dei rifiuti e del verde (indispensabile per dare soluzioni definitive al problema, porre fine alla fallimentare e indebitatissima gestione dei rifiuti del passato e salvaguardare centinaia di posti di lavoro) e la costituzione dell’isola pedonale permanente in Via dei Mille.
Questa sfiducia, che antepone interessi di partito e di visibilità personale al bene della collettività, rappresenta per noi un gravissimo atto di irresponsabilità nei confronti della città!”