In tarda mattinata è attesa la convalida o meno del fermo di Alessio Mantineo, che dal carcere di Gazzi continua a proclamarsi innocente.
“Quella mattina ero a casa a dormire. Voglio bene a Ylenia, non le avrei mai fatto del male” ha dichiarato al Gip, secondo quanto riferito dal suo avvocato Salvatore Sivestro dopo l’interrogatorio di garanzia, che ha ribadito che al momento è “molto provato” e che quella notte sostiene di non essere andato a casa di Ylenia.
“Nessun riscontro oggettivo che possa dimostrare la sua presenza a casa di Ylenia quella notte- ha continuato il difensore – nessun segno di bruciature, nessuna telecamera o indizi al momento”.
Ma l’indagine prosegue e oggi la Procura ha depositato nuovi atti, che incastrerebbero il giovane da subito nel mirino degli agenti e che si era prima reso irreperibile, per poi costituirsi in Questura, scegliendo di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Intanto Ylenia dal suo letto d’ospedale appare altrettanto provata e sottoschock: due sono le versioni che ha dato sulle dinamiche e l’autore dell’aggressione che poteva costarle la vita.
E mentre scorrono le ore emergono altri particolari. Prima di essere ustionata, infatti, Ylenia avrebbe chiesto più volte aiuto ad una anziana vicina di casa, durante la furibonda lite che avrebbe preceduto l’aggressione. (@Pal.Ma)