Befana di Legambiente: tra i premiati “Apriti Museo” e “Birrificio Messina”

Carbone e caramelle anche quest’anno per la “Befana degli amministratori”, organizzata da Legambiente che si è svolta lo scorso 4 gennaio.

birra_strettoUna 26esima edizione caratterizzata da due fatti positivi che rimarranno nella storia della città: l’apertura del Museo regionale e del Birrificio Messina. Ai protagonisti tante “caramelle”: sia alla direttrice del Museo Caterina Di Giacomo, per l’apertura della nuova sede dopo 30 anni di attesa che all’associazione “Apriti museo”, per aver dimostrato che anche dei semplici cittadini possono ottenere grandi risultati. Un dolce riconoscimento anche per gli operai del Birrificio Messina, un sogno divenuto realtà sulle tavole dei messinesi.

Anche l’amministrazione Accorinti è passata al giudizio insindacabile della Befana, che l’ha  inserita nella categoria “cattivi ma non troppo”, perchè “il tempo sta per scadere, molta è la semina ma il raccolto ancora non adeguato”.

La “vecchiarda” di Legambiente ha poi sottolineato come Messina sia sempre più simile  ad una “fattoria”: ”C’è IL CINGHIALE di San Licandro – si legge nella motivazione –  le GALLINE di piazza Cairoli,  i CAVALLI di viale Giostra, C’è Il salto della QUAGLIA in consiglio comunale,  il BOVINO Scilla nelle acque dello Stretto, i mega RATTI dei laghi di Ganzirri… ma Messina è una città o è diventata una Fattoria degli animali?  la Befana degli Amministratori, ritiene che più che una fattoria Messina sembra essere un’Arca di Noè, che dopo il diluvio del debito pubblico, naviga ancora in acque perigliose, ed ora più che mai bisogna  tenere la barra dritta, perchè dopo la tempesta deve esserci per forza la quiete, perchè dopo il diluvio spunta l’arcobaleno, perchè alla fine del tunnel c’è sempre una luce, sperando che non sia un treno”.

Sacchi di carbone invece al governatore Rosario Crocetta per avere emanato un ”Diluvio di ordinanze regionali estive in tema di rifiuti. Troppa confusione”,  al Consiglio comunale di Messina “Per il cronico assenteismo che in più di un’occasione ha messo a rischio il governo della città” e a quelli che Legambiente definisce “Inceneritoristi e messinesi doc, perchè “L’incerimento e la privatizzazione non sono la soluzione per la questione rifiuti ma creerebbero nuovi problemi”.

Tra i “buoni” di Palazzo Zanca due assessori:Daniela Ursino e Sergio De Cola, la prima per avere ridato lustro alla Galleria Vittorio Emanuele, il secondo per le progettazioni della Messina del futuro e per il suo modello di azione amministrativa.

Figurano tra i “buoni” anche i sindaci della Valle del Mela, promotori del referendum contro l’inceneritore di S. Filippo del Mela e il comitato contro le trivelle per la lotta a difesa dell’ambiente; l’associazione “Anpas” e il  responsabile di Protezione civile del comune di Saponara, per l’avvio di un progetto di protezione civile all’avanguardia.

Due i premi speciali: la calza alla “carriera”, all’ex assessore Tonino Perna, per avere cercato di unire Messina e Reggio attraverso l’organizzazione di eventi e per questo definito “l’assessore delle due sponde”, e  la “calza nazionale”, all’ormai ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per lui un sacco di carbone  ed una copia del libro “C’era una volta il Ponte sullo Stretto…forse, anzi no, boh!”.

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