di Mimmo Tocci – Come glielo spieghi ad uno del Nord che da noi il Natale non è il 25 Dicembre ma è quel periodo che va dal 7 Dicembre al 6 Gennaio? Che i pranzi durano dalle 5/6 ore senza contare panettone-pandoro-cannoli-dolcini e frutta secca per “toglierti il sapore”?
Ecco come è strutturata la giornata festiva della famiglia messinese tipo: Sveglia all’alba per “sistemare” la casa e apparecchiare il tavolo (si, da noi il tavolo si apparecchia all’alba). Mobili spostati, pareti abbattute, divani spariti che Extreme Makeover Home Edition si pò annari a ammucciari visto che le mamme in un’ ora fanno di meglio!
Una volta creato il vuoto cosmico, dal nulla appaiono tavoli, tavolinetti e sedie che “secondo me ci sarà un portale per un universo parallelo nello sgabuzzino… non c’è altra spiegazione…”.
Si apparecchia per un pranzetto intimo in famiglia: 36 cristiani + 12 picciriddi e 4 neonati. Servizio e tovagliato “buono” perché “me soggira l’avi a vidiri chi me matri u corredu mu fici”.
Una volta che il tavolo è “addobbato” si passa alla fase CUCINATA. Alle 7,00 del mattino di un giorno festivo puoi sentire già in giro ciauru di zucu, sosizza e frittura.
Il menù prevede:
ANTIPASTI: tartine con tonno e maionese, salmone e maionese, prosciutto e maionese, “caviale” e maionese, maionese e maionese;Salumi di tutti i tipi ,olive “accomegghiè”, sottaceti e sottolio (di palma possibilmente) e insalata di riso, russa e di mare in cui trovi di tutto tranne che l’insalata.
PRIMO: Lasagne, ovvero 8 strati di pasta tenuti insieme da 7 litri di “besciamella” che -“Zia ma sono intollerante al lattosio” -“Bonuuuu tutti moderni siti ommai, mancia che è fatta in casa e male nun ti ni fa”.
SECONDO: Sosizza con le patate. Variante vegetariana: Polopettone con i pisellini e le carotine. Il tutto naturalmente servito in porzioni enormi. E per finire “un poco di nsalata c’avi a iessiri pi cu a voli (una scodella da circa due chili!!) …e poi “serve per bruciare i grassi…”
E’ fondamentale a Messina che l’ospite non debba presentarsi a mani vuote: vino, liquori, mezza pasticceria e, se la nonna è ancora viva, una stella di Natale per lei. Il pranzo/merenda/cena si consuma nel frastuono più totale che “scusa passami la coca cola ” te lo dico via megafono o su “uozzap”. Una volta che ci si “inchi a panza”…ehm…saziati ,le donne sbarazzano in 6 minuti e 45 sec. che Mary Poppins gliela può solo sciusciare!
Quando è tutto bello “ricittato” ci si mette in posizione per la TOMBOLA, terrore per i ragazzi e divertimento psichedelico per bambini e anziani. Le frasi tipiche che si possono udire durante questo gioco sono: -“AMBO” dopo il primo numero estratto. -“Ma IL 25,56,72,49, 36 sono usciti?” dopo neanche 2 minuti. -“Ma luvastu i numera di me cattelli? non na misu mancu unu…” -“Aspè mi sono cadute tutte le lenticchie, ripeti tutti i numeri…” -“1 IL PIU’ PICCINO, 77 COSCE DELLE DONNE, 23 CULO, 33 GLI ANNI DI CRISTO, 11 CURNUTU…” -“DAI ASPETTO IL 40 DA UN’ORA” …… “41… TOMBOLA!!!
Intermezzo per dolci, caffè e ammazzacaffè (un’altra ora e mezza) Verso le 20,00 va in scena il “che facciamo mettiamo a tavola quello che è rimasto?” “Nooooo io non mangio mi siedo solo per farvi compagnia”…e poi si manciunu puru i pieri di tavulini…!!!!!!!!
Si termina con la spartizione del cibo rimasto in contenitori della Tappeware e ognunu a so casa. Come glielo spieghi ad uno del Nord che tutto questo fa parte del nostro bagaglio culturale che dobbiamo tutelare? Perché nonostante i “pensieri”, le disgrazie e le “mancanze” che ci sono in tutte le famiglie, ci basta del cibo e lo stare insieme e tutto passa… almeno per un giorno…. almeno per un pranzo!!!