Prima sentenza per il processo scaturito dall’operazione matassa. E’ stato assolto il poliziotto in pensione Stefano Genovese, condannato invece ad otto mesi il collega della Polizia di Stato Michelangelo La Malfa, già alla sezione volanti della Questura di Messina. Condanne anche per gli altri tre imputati: 6 anni e otto mesi per Pietro Costa, Fortunato Magazzù e per Carmelo Catalano.
I cinque avevano scelto di essere processati col rito abbreviato. Il Gup Maria Vermiglio nella scorsa udienza aveva aggiornato l’udienza a dopo Natale per la sentenza.
Il giudice non ha accordato le provvisionali alle parti civili ma ha condannato gli imputati alle spese sostenute dalle parti civili, liquidandole in 2 mila euro ciascuna, comprese le associazioni antiracket Paolo Borsellino, Codici Sicilia e Codice Onlus.
Una settimana fa la Procura aveva chiesto la condanna a 2 anni per entrambi gli appartenenti alle forze dell’Ordine, 8 anni per Pietro Costa, 6 anni e 8 mesi per Fortunato Magazzù e 4 anni per Carmelo Catalano.
Il prossimo 8 febbraio il processo per gli altri 44 indagati, alcuni dei quali eccellenti (i deputati Genovese e Rinaldi, gli ex consiglieri comunali David e Capurro e l’imprenditore Paolo Siracusano).
In una nota il commento dei difensori di La Malfa, gli avvocati Nino Cacia e Alessandro Billè: “Nella qualità di difensori dell’appartenente alle forze di polizia Michelangelo La Malfa precisiamo quanto segue: prendiamo atto della sentenza assolutoria per il nostro assistito, avuto riguardo all’ipotesi di corruzione elettorale amministrativa. Nell’attesa di leggere le motivazioni della sentenza non possiamo che rilevare come lo stesso Gup abbia verosimilmente circoscritto le condotte, ridimensionando l’originaria contestazione, anche alla luce dell’assoluzione totale, per lo stesso fatto, del coimputato Stefano Genovese”.