Tra le persone raggiunte da misura cautelare oggi ci sono allevatori e macellai, affiancati da medici veterinari in servizio presso l’ASP di Sant’Agata Militello, ciascuno con un preciso ruolo nell’organizzazione di una filiera illegale e clandestina delle carni parallela a quella certificata.
Contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero elevato di reati tra cui: furto, ricettazione, maltrattamento e uccisione di animali, commercio di sostanze alimentari nocive, nonché truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio, falso, omissione in atti d’ufficio e favoreggiamento.
Un mondo sommerso su cui i poliziotti del Commissariato di S. Agata Militello, con indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti (Sostituti Procuratori dott. Luca Melis e d.ssa Francesca Bonanzinga, coordinati dal Procuratore Capo d.ssa Rosa Raffa) avviate nel novembre del 2014 e conclusesi nel settembre 2015, hanno fatto luce, appurando responsabilità e modus operandi di ciascun indagato.
Tutti, infatti, con compiti e modalità differenti, concorrevano ai differenti passaggi della filiera. Chi con il reperimento della materia prima, che prevedeva in primo luogo furti seguiti da caccia di frodo e sistemazione di gabbie disseminate all’interno del Parco.
Si passava poi al trattamento della materia prima reperita, macellata clandestinamente senza alcun controllo e rispetto di norme igienico sanitarie, o dell’animale, sino alla messa in commercio nei punti vendita al consumatore inconsapevole. La conoscenza del vasto territorio e il controllo dello stesso, con auto apripista durante il trasferimento degli animali che segnalavano la presenza di forze dell’ordine ed eventuali posti di blocco, rendevano l’attività criminale ben oliata ed efficiente.
Il lavoro dei poliziotti ha permesso di evidenziare due gruppi criminali.
Il primo facente capo a Biagio Salvatore BORGIA e composto da Tindara FERRARO (convivente di BORGIA), Carmelo FERRARO (allevatore, cognato del BORGIA), Sebastiano CONTI MAMMAMICA (allevatore), Carmelo GALATI MASSARO (allevatore), Giancarlo FONTANA (allevatore), Antonino FARACI TREONZE (sposato con la sorella del BORGIA, allevatore), CALCO’ Antonino detto “BRIK” (allevatore, dipendente comunale del comune di Alcara Li Fusi), Giovanni GIRBINO (macellaio), Aurelio Claudio PATERNITI Aurelio Claudio (macellaio e rivenditore) e Alberto PATERNITI (macellaio e rivenditore), tutti destinatari di misure cautelari.
Il secondo che vede come leader la figura di Nicolino GIOITTA ed è composto da Tindaro Giacomo AGOSTINO NINONE (macellaio e rivenditore), Carmelo GIOITTA (fratello di GIOITTA Nicolino, allevatore), Salvatore ARTINO INFERNO (allevatore), Nicola FARACI CIARAMIRA (allevatore), Vincenzo MAENZA (allevatore),Tommaso BLANDI (allevatore), Giuseppe ODDO (allevatore), Antonino RAVI’ PINTO (Medico Veterinario Responsabile dell’ASP di Sant’Agata Militello), Fortunata GRASSO (Medico Veterinario in Servizio presso L’ASP di Sant’Agata Militello), Sebastiano CALANNI RUNZO (Medico Veterinario in Servizio presso L’ASP di Sant’Agata Militello), Antonino CALANNI (Medico Veterinario in Servizio presso L’ASP di Sant’Agata Militello), tutti destinatari di misura cautelare.
Di seguito i nominativi delle persone raggiunte da misura cautelare:
Custodia cautelare in carcere (foto in alto):
- BORGIA Biagio Salvatore, nato a Militello Rosmarino il 21.07.1986
- GIOITTA Nicolino, nato ad Alcara Li Fusi (ME) il 24.02.1968
Misura cautelare degli arresti domiciliari a:
- FERRARO Tindara, nata a Patti il 05/04/1982
- FERRARO Carmelo, nato a Patti il 14/11/1980
- AGOSTINO NINONE Tindaro Giacomo, nato Castell’Umberto il 02/03/1971
- GIOITTA Carmelo, nato ad ALCARA LI FUSI (ME) il 11/04/1972
- RAVI’ PINTO Antonino, nato a Frazzanò (Me) il 18.02.1957
- GRASSO Fortunata, nata Messina (Me) il 29.11.1975
- CALANNI RUNZO Sebastiano, nato Tortorici (Me) il 18.02.1966
- CALANNI Antonino, nato a Caronia 22.01.1965
- ARTINO INFERNO Salvatore, nato a Patti il 21.09.1979
Misura dell’obbligo di dimora nel territorio dei rispettivi Comuni di residenza a:
- CONTI MAMMAMICA Sebastiano, nato Sant’Agata Militello il 04/08/1972
- GALATI MASSARO Carmelo, nato a Biancavilla il 08/09/1974
- FONTANA Giancarlo, nato a Sant’Agata Militello il 11.1988
- FARACI TREONZE Antonino, nato a Sant’Agata di Militello il 07.08.1983
- CALCO’ Antonino,nato ad Alcara Li Fusi il 22/01/1967
- CALCO’ LABBRUZZO Giuseppe, nato a S. Agata Militello il 02.10.1981
- GIRBINO Giovanni, nato Barcellona Pozzo di Gotto il 30/12/1977
- PATERNITI Aurelio Claudio, nato a Sant’Agata di Militello il 22.09.1969
- FARACI CIARAMIRA Nicola nato a Sant’Agata di Militello il 3.1983
- MAENZA Vincenzo, nato ad ALCARA LI FUSI (ME) il 20/10/1967
- BLANDI Tommaso nato a Sant’Agata Militello il 25/05/1970
- ODDO Giuseppe, nato a Sant’Agata Militello il 14.8.1981
- CALANNI Nicolò,nato a Sant’Agata Militello (Me), il 21.02.1976
- VIENI Luigi, nato a San Fratello il 28.02.1955,
- VIENI Filadelfio, nato a sanf Agata Militello il 02.05.1986
- MUSARRA Sebastiano, nato a Sant’Agata Militello il 20.07.1976
- MUSARRA Salvatore, nato a Caronia il 10.04.1970
Divieto di dimora a :
- – PATERNITI Alberto,nato Tortorici il 29/03/1963
Sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio a:
- MAIMONE Nicolò, nato a Caronia (Me), il 04.10.1963
- SCILLIA Carmelo, nato a Capizzi il 21.10.1950
- GIGLIA Onofrio, nato ad Agrigento il 28/05/1973
Le indagini della Polizia evidenziano che i due gruppi convivono sul territorio senza scontrarsi, muovendosi in maniera autonoma e facendo riferimento a criminalità operante il primo su Tortorici, il secondo su Cesarò.
Ciò che differenzia il primo gruppo dal secondo è il palese “salto di qualità” che quest’ultimo opera rispetto al primo. In tal caso infatti la filiera clandestina della carne è ulteriormente garantita dalla presenza di medici veterinari dell’Asp di S. Agata Militello.
Sono loro a garantire la “legalizzazione” sulla carta con falsa documentazione e apposizione di marchi identificativi sugli animali provento di furto e a permetterne quindi il transito attraverso le aziende del gruppo. I reati contestati sono abuso d’ufficio, falso, omissione in atti d’ufficio nonché diffusione di malattie degli animali e favoreggiamento. Emersi episodi in cui la presenza di capi non identificati o peggio infetti non è stata registrata. Così come non è stata registrata la presenza di importanti quantitativi di farmaci irregolari e illegali da somministrare agli animali, il reperimento e l’utilizzo dei quali costituiscono un altro tassello nella filiera clandestina della carne destinati al consumo umano.
Prosegue il lavoro d’indagine per verificare le responsabilità di tutti gli indagati, tra cui sono presenti rappresentanti dello Stato e delle Forze dell’Ordine, tutti destinatari di avviso di garanzia.