Slitta al 7 febbraio 2017 la sentenza del processo sul Sacco di Fiumedinisi, che vede coinvolto l’attuale sindaco di S. Teresa di Riva, Cateno De Luca, ex deputato regionale, soprannominato er mutanda, accusato di abuso d’ufficio e tentata concussione, e altri 17 imputati.
La Seconda Sezione penale del Tribunale di Messina, presieduta da Mario Samperi e con a latere Rosa Calabrò e Valeria Curatolo, ha preso atto dell’assenza per motivi di salute dell’avvocato Enrico Ricevuto, difensore di Benedetto Parisi, uno degli imputati, e accogliendo la richiesta di rinvio per impedimento avanzata dal legale presente i in udienza in sua sostituzione, ha deciso di rinviare la discussione sul procedimento a febbraio, così da poter consentire a tutte le parti di intervenire e trattare contestualmente la vicenda.
Alla richiesta di rinvio si è associato uno dei difensori di De Luca, l’avvocato Carlo Taormina (presente all’udienza anche l’altro legale, Tommaso Micalizzi) mentre si é opposto il pubblico ministero Annalisa Arena, che rappresentava l’accusa.
Le parti civili si sono rimesse alla decisione della Corte, che ha comunque sospeso i termini di prescrizione. Prima della sospensione De Luca ha insistito nelle dichiarazioni spontanee sottolineando che le corpose memorie difensive depositate in tribunale sono state elaborate su argomentazioni di cui si assume la totale paternità. (@G. Pensavalli)