“L’Adorazione dei Pastori di Caravaggio è una delle opere inamovibili del patrimonio culturale siciliano, anzi sarà una delle attrazioni del nuovo museo che il 9 dicembre verrà aperto aperto pubblico”.
E’ Caterina Di Giacomo, direttrice del Museo Regionale di Messina, a smentire la “fuga in avanti” del critico Vittorio Sgarbi, che dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno aveva annunciato la proposta di rilanciare il museo Madre di Napoli occupandosi di una “esposizione natalizia” che contemplava anche l’Adorazione dei Pastori di Caravaggio.
Una ipotesi che ha scatenato polemiche anche tra l’ intellighenzia napoletana che ha bollato come “provinciale” la proposta di Sgarbi, in una Napoli, che com’è noto, ospita tre importantissimi Caravaggio: la Flagellazione di Cristo a Capodimonte, le Sette Opere di Misericordia al Pio Monte della Misericordia e Il Martirio di Sant’Orsola a Palazzo Zevellos Stigliano. Una “notizia” che aveva suscitato perplessità nei più attenti cultori dell’arte cittadina, come chi si è impegnato nell’iniziativa “Apriti Museo”, riportando ai vertici dell’agenda politica l’apertura del Museo dopo 30 anni di silenzi istituzionali.
“E’ molto complicato spostare un’opera o darla in prestito – sottolinea Caterina Di Giacomo – in ogni caso non abbiamo ricevuto alcun tipo di richiesta e tantomeno avremmo rinunciato al Caravaggio in vista della prossima apertura di una parte del Nuovo Museo dove verrà sistemata la tela”.
Nello specifico, inoltre, questa opera, assieme alla “Resurrezione di Lazzaro” dello stesso Caravaggio e il Polittico di Antonello, fa parte dell’elenco di 23 opere inamovibili del patrimonio siciliano, come stabilito con decreto 1771 del 22 aprile 2013. Si tratta di opere per le quali è vietata l’uscita anche se temporanea e che costituiscono testimonianza essenziale delle antiche civiltà e risorsa essenziale delle azioni di valorizzazione del patrimonio culturale in Sicilia.
Insomma a ciascuno il suo Caravaggio. E per i messinesi l’appuntamento è il prossimo 9 dicembre, quando la celebre opera dipinta per l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria la Concezione in contrada la Verza, andata distrutta del terremoto del 1908, troverà una nuova, definitiva, collocazione. Sgarbi, ovviamente, è invitato. Le sue descrizioni restano magistrali, le sue “uscite” un pò meno. (@Palmira Mancuso)