“Il Muos di Niscemi è operativo». Poche righe, ufficiali, del Retroammiraglio Christian Becker per liquidare la questione e sottolineare l’operatività della stazione. Proteste, manifestazioni, sentenze del Tribunale, non sono servite a fermare l´attivazione del sistema di comunicazione satellitare militare.
Per anni l´operatività è stata rallentata ma alla fine l’opposizione popolare contro il Muos è scivolata via come l´acqua, come se non ci fosse, nell’ordine, un giudizio di revocazione davanti al Cga e un ricorso alla Cassazione sul dissequestro, come se in questi giorni non si stesse celebrando un processo penale davanti al Tribunale di Caltagirone per abuso edilizio.
Il Retroammiraglio Becker, responsabile di Intelligence e Sistemi Spaziali del Pentagono, ha dovuto ammettere i meriti del movimento No Muos: la lotta ha infatti ritardato e resa inoperativa la base per lungo tempo, «accecando» il sistema satellitare in quella eterna zona di guerra che è il Mediterraneo.
Dopo il dissequestro del Tribunale del Riesame, annuncia soddisfatto il graduato statunitense, il MUOS è tecnicamente pronto. Certo, non è ancora operativo sul campo ma ormai, volendo credere alle parole di Becker, è una questione burocratica.
Il Comitato no Muso punta il dito contro la Regione e il Presidente Rosario Crocetta, che potrebbero immediatamente sospendere in autotutela le autorizzazioni e porre la parola fine alla vicenda e invece, sempre a voler prendere riprendere le parole dell’ammiraglio, preferisce «lavorare con gli Usa» per facilitare e agevolare la costruzione del Muos.
Una scelta impopolare tra i siciliani quella della Regione ma che non lascia adito a molti dubbi in proposito. Dopo centinaia di denunce, processi in corso, salatissime multe e ridicole accuse la lotta No Muos potrebbe diventare acqua passata.
I No Muos ribadiscono, invece, con determinazione, che la lotta è tutt’altro che chiusa e assicurano che continueranno a battersi per la completa smilitarizzazione della Riserva Sughereta di Niscemi, della Sicilia e dell’Italia.
Già annunciata la manifestazione con presidio NoMuos che si svolgerà sabato 19 alle 9,30 in piazza Mercato a Caltanissetta.
Così come si pensa già al prossimo G7 di Taormina del 26 e 27 maggio 2017, organizzando una prima assemblea pubblica il prossimo 11 dicembre che avvii la programmazione di una serie di interventi di riflessione e dibattito alla vigilia del Summit 2017 di Taormina e promuova una grande manifestazione di protesta nei giorni in cui saranno presenti in Sicilia i capi di Stato.
“La decisione di svolgere in Sicilia il G7 2017 non è un caso – si legge in un appello dei pacifisti – L’Isola ha assunto ormai un ruolo chiave nelle strategie di guerra mondiali: l’installazione a Niscemi del terminale terrestre del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate USA; la trasformazione della grande base di Sigonella in uno dei maggiori centri per la operazioni dei droni USA, NATO e UE; l’uso costante degli scali aerei di Trapani-Birgi e Pantelleria per i bombardamenti e le attività di spionaggio top secret in Nord Africa; i devastanti processi di militarizzazione che hanno investito Augusta (hub navale Usa e NATO), Lampedusa, ecc., testimoniano la portata altamente distruttiva delle infrastrutture belliche realizzate e ampliate in Sicilia negli ultimi anni”.