Mafia barcellonese: carcere per Zanmir DAJCAJ, la “zanna” dei “mazzarroti”

Si nascondeva in una costruzione abusiva in contrada Case Bruciate, a ridosso del torrente Mazzarrà, una vera e propria casa in muratura dotata di tutti i confort: stanze da letto, bagni, soggiorno con camino, a ridosso di un avviato vivaio di piantine di agrumi ornamentali. Una bella attività, circa 60.000 piantine, che il DAJCAJ quotidianamente coltivava e che avrebbero fruttato sicuri guadagni anche se completamente al “nero”.

È qui che lo hanno arrestato i Carabinieri durante un blitz scattato alle prime ore di lunedì che ha chiuso la latitanza di Zanmir DAJCAJ, 43enne, esponente di spicco della cosiddetta “ala mazzarrota” della famiglia mafiosa barcellonese.

L’operazione, che ha coinvolto numerosi Carabinieri in divisa ed in borghese anche con il supporto aereo del Nucleo Elicotteri dell’Arma di Catania, ha permesso di rintracciare e trarre in arresto il Zanmir DAJCAJ, da tempo attenzionato dai militari del Nucleo Operativo di Barcellona pozzo di gotto.

L’albanese, condannato nel 2014 a 12 anni di carcere nell’ambio dell’indagine “Gotha – Pozzo II”, concluso il termine massimo di custodia cautelare, era stato sottoposto dalla Corte d’Assise d’Appello di Messina al divieto di dimora nella provincia di Messina. Eppure di DAJCAJ Zanmir, conosciuto come “Zanna”, si sentiva ancora parlare, soprattutto nel comparto vivaistico di Terme Vigliatore, come se i suoi interessi in zona fossero sempre rimasti concreti ed attuali nonostante le operazioni antimafia e la condanna.

In effetti i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Barcellona pozzo di gotto, coordinati dalla Procura Distrettuale di Messina, attraverso una complessa attività d’indagine e svariati servizi di osservazione, hanno accertato che “Zanna”, già da tempo dimorasse, di fatto, a Terme Vigliatore.

 

L’ininterrotta attività info-investigativa sviluppata dai Carabinieri ha permesso non soltanto di individuare il DAJCAJ a Terme Vigliatore ma anche di documentarne la sua attività di vivaista abusivo che quotidianamente svolgeva in violazione delle prescrizioni impostegli, facendo scattare l’aggravamento del regime cautelare al quale è sottoposto. Proprio sulla scorta di questi riscontri raccolti dai carabinieri negli ultimi mesi, la Corte d’Appello di Assise di Messina, su richiesta dei Sost. Proc. della D.D.A. di Messina, Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, ha disposto l’arresto del DAJCAJ.

A seguito dell’arresto, i Carabinieri hanno proceduto alle perquisizione nella vasta area dove insisteva il vivaio e nell’abitazione della moglie in zona San Biagio, sempre a Terme Vigliatore.

Con l’arresto di Zanmir DAJCAJ si conferma ancora una volta la costante presenza dell’Arma dei Carabinieri sul fenomeno mafioso nel comprensorio barcellonese ed in particolare nel settore vivaistico di Terme Vigliatore, Mazzarrà S. Andrea e Furnari, da sempre nelle mire dalla locale criminalità organizzata. Ma esso è anche il risultato di una serrata attività info-investigativa, sviluppata soprattutto per monitorare il fenomeno delle illegalità a danno del comparto vivaistico ed in particolare dei furti di piante ornamentali che rischia di danneggiare gravemente gli onesti imprenditori di questi specifica eccellenza del territorio.

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