Se le “classifiche” hanno un senso, e meritano titoloni quando si tratta di pessimi risultati, risalire le posizioni non può che essere una buona notizia. Infatti la città di Messina non è più ultima secondo quanto emerso dalla XXIII edizione di Ecosistema Urbano, il dossier di Legambiente realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che mira a tracciare una fotografia delle performance ambientali del Paese attraverso un’analisi dei risultati ottenuti dalle principali città in diversi ambiti.
“Lo scorso anno – commenta l’assessore Ialacqua – a conclusione del nostro commento della classifica di ecosistema urbano, che ci vedeva all’ultimo posto, dichiaravamo che “nessuno si rallegra certamente ad essere ultimi, e nessuna volontà di cercare scuse, ma vi è la consapevolezza che la risalità è già iniziata”.
L’indagine di quest’anno, che si riferisce a dati del 2015, conferma la nostra sensazione dello scorso anno, ed essere passati dal 104esimo posto, ovvero ultimi, al 90esimo posto, davanti alle altre città metropolitane siciliane Palermo e Catania, è più che un segnale sull’inversione di tendenza che si era già manifestata negli anni scorsi”.
Contribuiscono a fare migliorare la classifica i dati sull’energia rinnovabile, sulla qualità dell’aria (che dopo anni ritornano ad essere rilevati grazie alla sinergia comune-provincia), la raccolta differenziata (più del doppio di quella rilevata due anni fa), la capacità di depurazione (dato riportato errato lo scorso anno).
Al di là comunque della crudezza dei dati bisogna anche sapere leggere gli indicatori dell’indagine di Legambiente e distinguere tra gli indicatori di pressione e di stato, che misurano gli impatti delle attività economiche e degli stili di vita dei cittadini sull’ambiente, dagli indicatori di risposta, che misurano le politiche intraprese dagli enti locali. Messina confema anche quest’anno i ritardi della nostra città, in linea con numerose altre realtà urbane meridionali, negli indicatori più influenzati da fattori economico-sociali e stili di vita (consumi idrici, consumi idrici, qualità dell’aria, produzione pro-capite rifiuti, tasso di motorizzazione), mentre continua a migliorare la sua posizione proprio negli indicatori di risposta, che risultano avere quasi tutti un trend di crescita positivo: dispersione della rete idrica, capacità di depurazione, raccolta differenziata, trasporti, isole pedonali, energie rinnovabili, mentre peggiora l’incidentalità stradale.
“Insomma – conclude l’assessore – un’onda lunga, lenta ma continua, che si confida possa presto crescere e “travolgere” le cause annose dei ritardi della nostra città e rendere Messina una città ecosostenibile”.