Un anno, ribaltando il giudizio di primo grado. Nel settembre 2014, con la formula “perché il fatto non sussiste”, i giudici della seconda sezione del Tribunale avevano fatto crollare l’impianto accusatorio a carico dei due ex assessori di Palazzo Zanca, avviato dal pm Margherita Brunelli ( da qualche giorno a Macerata, ndr) nel 2011.
Pinella Aliberti, sorella del soprano Lucia e dell’ex canottiere azzurro Antonello, al tempo assessore alle Politiche Sociali, finì al centro dell’inchiesta sui contributi per circa 300.000 euro che insieme all’allora dirigente Giacomo Leotta stavano per assegnare a varie cooperative e associazioni.
Il clamore suscitato dall’inchiesta bloccò l’iter di assegnazione, ma assessore e dirigente furono indagati per concorso in abuso d’ufficio, successivamente derubricato in tentato abuso d’ufficio.
Pinella Aliberti si dimise e venne, assolta, come Leotta. Ora la condanna. Con la Cassazione dietro l’angolo. (@G.Pensavalli)