“Messina era stata “dimenticata” e poi, con la mobilitazione anzitutto del Sindaco Accorinti, recuperata”, così una nota di Palazzo Zanca, a commento dell’odierna firma del Patto per lo Sviluppo che sarà siglato nell’aula magna del Rettorato questo pomeriggio.
“La firma del masterplan dimostra che non è vero che “non c’erano progetti”: un “parco-interventi” complessivo per oltre 700 milioni dimostra la capacità progettuale diffusa sull’intero territorio metropolitano. Il “patto” ha rappresentato l’occasione per catalizzarla e condurla a un disegno articolato e organico di sviluppo del territorio, frutto di una concertazione territoriale che non ha eguali negli altri “patti”.
Anche chi ha ripetutamente detto che saremmo stati trattati con le briciole rispetto alle altre Città Metropolitane è stato smentito dai fatti: Messina si è conquistata le stesse risorse ricevute da Palermo e Catania.
Siamo felici di poter offrire a Messina e al territorio metropolitano uno strumento concreto per lo sviluppo”. Al di là delle sviolinate autoreferenziali o delle battute in difesa di se stessi in cui l’amministrazione si è lanciata nel comunicato, andiamo nel concreto a scoprire -o ricordare, perché in realtà se n’è già parlato abbondantemente- quali sarebbero i progetti finanziati dal Masterplan. Tanto per cominciare la piastra logistica di S. Filippo, il polo produttivo di Larderia, e il Centro per l’imprenditorialità giovanile, oltre ad interventi mirati per migliorare situazioni e strutture già esistenti: dall’acquedotto a misure mirate alla difesa del territorio nell’ottica della lotta al dissesto idrogeologico -panacea di molti mali se non di tutti-. “Opere fondamentali per la salvaguardia della città e della stessa vita dei messinesi”, sostengono dal Palazzo Municipale.
“Si mettono in sicurezza le discariche dismesse (Portella Arena, Tripi), eliminando due “bombe ecologiche” che gravano sul territorio. Si promuove il turismo con la realizzazione di attrattori (Acquario) e recupero di beni culturali (progetto per Forte Gonzaga, fontane storiche, “Cenobio” del Gran Camposanto, foresta di Camaro). Si mettono in campo risorse per l’edilizia scolastica (Scuola di Tremestieri, vari interventi di sicurezza sismica e ristrutturazione del patrimonio scolastico comunale) e per l’edilizia sportiva (Ex-gil, Palestra di Mili, Villa Dante, campi diffusi sul territorio cittadino). Si sostengono gli interventi nel sociale. Si finanzia un progetto per la prevenzione antisismica con l’obiettivo di favorire la specializzazione produttiva di un segmento a forte componente tecnologica e forte potenzialità di esportazione. Si mette sotto osservazione e si sottopone ad accordo col Governo la realizzazione del secondo Palagiustizia”, prosegue la nota del sindaco.
“Accanto a questo, viene firmato un protocollo di intesa con la Regione, che si impegna alla realizzazione di importanti progetti a valere sui fondi PO-FESR per la sicurezza del territorio: gli interventi sul torrente Bisconte-Catarratti e sul torrente Annunziata e la messa in sicurezza del versante di transito dell’acquedotto.
Per la città sono oltre 100 milioni di progetti, che si aggiungono ai fondi del PON-Metro (già stanziati dal CIPE nell’agosto scorso), alle risorse sbloccate per il secondo Palagiustizia, al progetto già attivo per gli svincoli, all’imminente taglio di nastro per i lavori della Via Don Blasco. Si apre, dunque, per la città e per l’intero territorio metropolitano una concreta prospettiva di rilancio occupazionale ed economico. Una bella opportunità che possiamo offrire ai nostri giovani per costruire il loro futuro nella nostra città”.