Vien subito da chiedersi, a proposito dell’eredità Davì di Alì Terme, se i Frati Minori di Padre Pio siano talmente avidi da rendersi antipatici oppure è il loro legale, il novantenne Millemaci (con seguito di studio, ovvero moglie e figlia) ad aver pensato di fare “bingo”.
Sarà compito del giudice Corrado Bonanzinga, il prossimo primo dicembre, a cercare di sbrogliare una matassa complicatissima tra parenti serpenti, una figlia riconosciuta in ritardo e che infastidisce chi pensava di aver in mano un’operazione facile facile da un milione di euro (valore complessivo di tutti gli immobili con un minimo di restauro). Ah, c’è un pure una CTU che molla l’incarico e va a schierarsi con i frati e “inquina” il processo (5620 del 2009). Si chiama Anna Maria Guarino. Oggi il ruolo è della milazzese Anna Laura Saraò.
E’ sicuro che ci sarà bella lotta tra le parti per quella penna con la quale Salvatore Davì avrebbe scritto un nuovo testamento, ritirando il suo sì iniziale ai frati di padre Pio per quell’appartamento aliese che il fratello Vittorio aveva già dirottato – con altri- verso San Giovanni Rotondo.
Fuori il rospo. Testamento del 2001 vergato con una Pilot G2 07 o V10 Grip? Roba da esperti. E,infatti, ecco entrare in campo l’architetto Giovanni Favaloro in quota Claudia Davì, figlia di Salvatore e nipote di Vittorio, che è poi chi orchestrò tutto. Fin dal 1973.
Vittorio decide che la casa di famiglia, e non solo quella, debba andare ai Frati minori e si trascina il fratello Salvatore. Che, però, penserà di riconoscere la figlia Claudia, dopo anni di silenzi e altro, e di cambiare testamento.
Sembra che a San Giovanni Rotondo inizialmente il tutto interessi poco, mostrano comprensione ma poi cambiano idea. Il testamento bis è da impugnare. Perché Salvatore ha perso l’uso della mano destra e qualcuno lo ha ” pilotato” nell’uso della sinistra. Chi? Claudia. Che aveva fatto causa perché voleva entrare in possesso della casa di famiglia, in un complesso oggi cadente ma che con altre tre abitazioni può far venir fuori un bel B&B.
Causa anche per danni e poi la contromossa: il testamento è apocrifo, dicono i frati minori di Padre Pio. Meglio: artificiosità con mano guidabile.
Scazzi vari tra grafologi che vanno messi nero su bianco entro il 7 novembre. Ovviamente, lo stress sta riducendo a uno straccio Claudia. Che ha un fratello , Alessandro, misteriosamente tenuto fuori da ogni bega giudiziaria.
Domanda ai Frati minori di Padre Pio: ma interessa così tanto Alì Terme, anche a costo di rovinare persone che non navigano nell’oro e che han fatto ricorso al gratuito patrocinio? Sicuri che il Santo di Pietrelcina non si stia rivoltando nella tomba? (@Gianfranco Pensavalli)