Gli amanti del ciclismo sanno quanto sia importante il mondiale. Ricordiamo ancora i trionfi italiani di Mario Cipolli, quando a Zolder sconfisse l’implacabile Eric Zabel nel 2002, o la doppietta di Paolo Bettini nel 2006 e 2007 o l’acuto di Alessandro Ballan a Varese nel 2008. E adesso a Doha ci si aspetta una gioia simile, magari da Elia Viviani. Ma, a turbare l’ambiente italiano ci ha pensato il Re Leone, Mario Cipollini che al giornale francese L’Equipe ha lanciato una vera e propria bomba che riguarda il penultimo impegno della Nazionale: le Olimpiadi di Rio 2016.
“Non capisco perché Sagan non abbia partecipato alla gara in linea, scegliendo invece la mountain bike. Forse avrebbe potuto fare bene come Van Avermaet. Detto questo, Van Avermaet è riuscito a vincere anche perché Vincenzo Nibali non ha gestito bene il finale quando s’è ritrovato con Majka ed Henao.Avrei capito se avesse rischiato trovandosi da solo, per aumentare il vantaggio, – ha dichiarato Mario Cipollini come riportato da La Gazzetta dello Sport -. Ma non a metà discesa, in mezzo agli alberi, dove la strada era ombrosa, umida e scivolosa. Sarebbe stato sufficiente offrire un po’ di soldi a Henao e l’affare era fatto. Per Henao, che non è più di un corridore normale, una vittoria ai Giochi non avrebbe cambiato niente”. E Leone rincara la dose dicendo: “Questo genere di negoziazioni è sempre esistito — continua Cipollini sempre come riportato da La Gazzetta dello Sport—. Non è la vittoria che si compra, ma una collaborazione. A Zolder, quando ho vinto, si parlò di denaro con una squadra che non aveva più possibilità di vincere e a cui offrimmo una ragione d’essere. Nel caso di Rio, per centomila dollari, Henao si sarebbe occupato di Majka. E Nibali sarebbe tornato in Italia con l’oro al collo. Rispetto a quello che avrebbe guadagnato da campione olimpico, centomila dollari non sarebbero stati poi molti”.
Una vera e propria bomba atomica sganciata dal ciclista eroe nel 2002. Se le sue parole fossero vere, Vincenzo Nibali uscirebbe ancora una volta da grande sportivo e leale in quanto pur nel rispettare le regole ha sacrificato il suo fisico (dato che è caduto infortunandosi gravemente). La domanda è perché Mario Cipollini parla ora di questi “accordi”? Perché soltanto adesso dopo quasi 2 mesi Mario Cipollini ha riesumato tale cosa? Questo caso non finirà qui e ci si attende che Davide Cassani, CT della Nazionale di ciclismo e il Presidente della Federazione Italiana di Ciclismo, Renato Di Rocco chiedano spiegazioni ulteriori all’ex campione mondiale per avere un quadro più ampio della situazione. Ancora una volta il ciclismo viene messo a dura prova da sospetti, stratagemmi illeciti (non in questo caso grazie alla lealtà di Nibali) a discapito dei tifosi lungo le strade o in televisione che attendono le tappe, classiche e le maratone ciclistiche per gioire o per emozionarsi grazie alle gesta atletiche dei ciclisti. Il ciclismo è passione e la passione viene data proprio dai tifosi e questa passione non la si può tradire per il “Dio Denaro”.
Nibali su parole Cipollini: “usare in maniera più saggia la libertà di pensiero”
Nella replica Vincenzo Nibali non fa nomi o riferimenti espliciti, ma è chiaro chi sia il destinatario del suo tweet nel quale si legge: “Sono perplesso!! Leggendo alcuni articoli di ciclismo credo che bisogna usare in maniera più saggia la libertà di pensiero!!!”. Così facendo Nibali dimostra ancora una volta di rappresentare la faccia migliore del ciclismo: quella pulita, sportiva e che da spettacolo sulla strada. In questo senso, nel basso profilo nel replicare a parole tanto roboanti quali quelle di Cipollini, c’è tutto Vincenzo Nibali.