Sono in corso da stamattina alle 8 le operazioni di accoglienza e identificazione di oltre 650 migranti giunti a Messina a bordo della “Boat Refugee”, una nave umanitaria tedesca che è approdata al molo “Marconi”.
La maggior parte degli extracomunitari proviene dall’Africa sub-sahariana, e fanno parte degli oltre 6.000 migranti che sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia, negli ultimi giorni. Distribuiti in diverse città, 425 migranti a bordo della nave ”Dignity” hanno raggiunto anche il porto di Reggio Calabria.
Sette sono morti durante la traversata, e con molta probabilità i loro corpi giungeranno nelle ore successive a bordo di un’altra imbarcazione.
Tra gli ultimi arrivati anche donne e bambini, la cui responsabilità è delegata al Comune di Messina, presente con il personale dei Servizi Sociali. Presenti anche i volontari dello Sportello di Mediazione Culturale inaugurato lo scorso aprile al Pronto Soccorso del Papardo.
Al molo Marconi i medici dell’Asp, insieme alla Croce Rossa e all’associazione Misericordia, che eseguono in loco le prime visite e gli screening sanitari.
Proprio in questi giorni di intense operazioni di salvataggio, è stata celebrata, per la prima volta, la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita con una legge voluta dal Parlamento e promulgata dal presidente della Repubblica il 21 marzo 2016.
All’alba del 3 ottobre 2013, infatti, a poche decine di metri dalle coste dell’isola di Lampedusa, un barcone di migranti s’inabissava. Una strage in cui morirono in 366, molti dei quali donne e bambini. Quel giorno il mondo s’indignò, l’Europa pianse, l’Italia si svegliò creando l’operazione “Mare nostrum” con cui il Mediterraneo non fu più un mare da presidiare, ma un mare in cui salvare i migranti in fuga.
Purtroppo l’operazione si è conclusa dopo un anno, perché l’Europa non ha voluto farsene interamente carico, non ha voluto considerare il Mediterraneo un Mare anche europeo.
A partire dal 6 ottobre 2016, verrà istituito un nuovo sistema della Guardia di frontiera e costiera europea, nuovo sistema di controllo e gestione delle frontiere esterne dello Spazio Schengen e dell’Unione europea che intende comprendere le autorità nazionali competenti per il controllo delle frontiere (guardia costiera e guardia di frontiera) degli stati membri dell’Unione europea e dello Spazio Schengen e una nuova agenzia (chiamata Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) che avrà il compito di coordinare l’azione e gestire le risorse messe in comune dalle autorità nazionali, sostituendo l’attuale agenzia Frontex.