L’ufficio di presidenza della Camera ha revocato il vitalizio a ex deputati ultraottantenni condannati per reati gravi. Tra questi figurano Cesare Previti , Toni Negri, il messinese Giuseppe Astone, Giuseppe Del Barone, Luigi Farace e Luigi Sidoti.
Si tratta di ultraottantenni condannati con sentenza definitiva a una pena superiore ai due anni di reclusione per delitti non colposi, per i quali sia prevista la reclusione fino a sei anni.
La revoca dei vitalizi a questi sei ex deputati segue la decisione già presa dall’ufficio di presidenza di Montecitorio nel luglio del 2015 per dieci onorevoli cessati dal mandato (Massimo Abbatangelo, Giancarlo Cito, Robinio Costi, Massimo De Carolis, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Pietro Longo, Raffaele Mastrantuono, Gianstefano Milani, Gianmario Pellizzari).
La posizione degli ultraottantenni all’epoca non era però stata esaminata perché al raggiungimento degli 80 viene eliminata l’iscrizione al casellario giudiziale.
Gli uffici della Camera inviarono allora richiesta alla corte di Cassazione per avere le condanne presenti negli archivi.
I documenti, una volta arrivati a Montecitorio, sono stati esaminati e hanno portato all’individuazione dei sei che in base alla delibera votata nel 2015 non hanno diritto al vitalizio perché condannati in via definitiva a pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la reclusione non inferiore nel massimo a sei anni.
Astone, nato a Raccuja, è entrato in Parlamento nel 1979 con la Democrazia Cristiana.