Con sei rinvii a giudizio e due proscioglimenti si è conclusa l’udienza preliminare sul presunto “business” al cimitero di Francavilla di Sicilia.
Il gup del Tribunale di Messina, Monica Marino, ha scagionato il dirigente medico del Dipartimento Prevenzione dell’Asp 5, Giovanni Torrisi, e Tindara Ciccone, mentre ha rinviato a giudizio l’architetto Salvatore Damino, all’epoca dei fatti funzionario dell’ufficio tecnico comunale responsabile dei servizi cimiteriali, il collega di quest’ultimo Giuseppe Nuciforo (oggi in pensione), l’ex custode del cimitero Tindaro Scirto ed il di lui fratello Giuseppe Scirto, e gli acquirenti di loculi Vincenzo Russotti e Salvatrice Di Pietro.
Per alcuni dei sei imputati il gup Marino ha comunque ridotto i capi di imputazione.
Il processo inizierà il 25 gennaio prossimo davanti ai magistrati della prima sezione penale del Tribunale di Messina.
La spinosa vicenda ha preso le mosse da delle denunce presentate alla Guardia di Finanza, stando alle quali Tindaro Scirto, allora custode del cimitero francavillese (correva esattamente l’anno 2013), avrebbe preteso denaro dai parenti dei defunti per assegnare loculi e tombe, ed in caso di carenza di spazi disponibili, spingendosi addirittura a risolvere tale tipo di problema manomettendo le sepolture esistenti. (@G.Pensavalli)