“Ma quale Ponte? Di che cosa sta parlando? Qui abbiamo un sistema ferroviario da seconda guerra mondiale, a binario unico, a gasolio”.La replica del sindaco di Messina alle recenti uscite del premier sul Ponte non si sono fatte attendere. Ha affidato a ilfattoquotidiano.it le proprie esternazioni Renato Accorinti che non sembra pronto alla diplomazia: “ o quella di oggi è una battuta o ci prende in giro”. Eh già perché ,come ricorda il cittadino del comune messinese e primo sindaco della città metropolitana di Messina, al secolo Mr. NO PONTE, solo qualche tempo fa, Renzi sosteneva l’urgenza di metter mano alle priorità del territorio e solo dopo eventualmente aprire un dialogo sulla realizzazione dell‘ ‘infrastruttura.
“Io spero che quella di Matteo Renzi sia una battuta, anzi lo sarà sicuramente. Altrimenti è un atteggiamento ingiusto oltre che offensivo”, ha affermato Accorinti che, da sempre, si batte contro la realizzazione della tanto discussa opera..
“Noi abbiamo bisogno di infrastrutture che ci portino dal medioevo alla modernità, da mezzo secolo siamo abbandonati a noi stessi. Abbiamo bisogno delle basi per avere sviluppo, per potere lanciare nel mondo le nostre bellezze naturali, artistiche e architettoniche”. Un ponte che passerebbe su un letto d’acqua per 3.300 metri. Acqua, già quella che manca a Messina ad ogni piè sospinto. Eccola una delle emergenze che l’attivista oggi politico di palazzo chiede siano all’attenzione del Governo centrale. E circa i posti di lavoro usati come argomento per sostenere la necessità della pronta partenza del progetto, il sindaco altera i toni: “Adesso basta, questa teoria dei posti di lavoro ha davvero rotto i coglioni. È fastidiosa e populista oltre che falsa. Anche fare i buchi a terra per poi assumere gente che li copre crea lavoro: è un’offesa alla nostra intelligenza”, ha risposto al Fatto.
“Non capiscono che se rilanciassero davvero il Sud sarebbe l’intero Paese a beneficiarne: il Mezzogiorno è il gioiello d’Italia dimenticato da tutti. È come avere una gamba che va in cancrena e fregarsene”. Un pensiero, questo del Meridione come volano per l’intero sistema Italia, che, già in passato, anche altri politici di casa nostra hanno enunciato in varie occasioni. Non di rado se ne è fatto promotore, sia a mezzo stampa che durante i propri interventi alla Camera, il deputato Ncd, Vincenzo Garofalo. Ma, sulla questione in oggetto, il parlamentare alfaniano, vede le cose da una prospettiva nettamente opposta a quella di Accorinti. L’onorevole, sul proprio profilo Facebook, ha accolto le affermazioni del premier con grande entusiasmo: “Ponte sullo Stretto: noi siamo pronti!
Il Presidente del Consiglio Renzi oggi ha espresso una posizione chiara in merito alla realizzazione del Ponte e alla sua importanza in chiave infrastrutturale per il Paese. Aspettavamo questo momento. Si vada in aula entro Natale per fare diventare la nostra proposta di legge realtà.
Abbiamo chiesto di aprire il fascicolo che in molti avrebbero voluto archiviare. Ci hanno accusato di essere populisti e di presentare un progetto per fare propaganda elettorale; noi invece abbiamo messo sul tavolo dati, idee, numeri, studi. Siamo stati tenaci e Renzi pronto ad ascoltare. Oggi siamo soddisfatti. Napoli e Palermo potranno essere più vicine e l’Italia più strategica nel panorama europeo”.
E se davvero da Roma arrivasse il tanto agognato e temuto ok, cosa accadrebbe? Nulla secondo Accorinti perché il sindaco annuncia l’innalzamento di barricate oltranziste: “Posso assicurare che non avverrà mai. Renzi dica quello che vuole. Io sono il sindaco di Messina e per anni ho guidato gli attivisti che dicevano No al Ponte: abbiamo cominciato in 10, siamo arrivati ad essere 25mila per le strade della città pur avendo partiti e giornali contro”.