La cena organizzata dal Centro di cultura islamica a Messina è stato un altro dei momenti intensi della presenza in città delle donne che compongono la Freedom Flotilla: una coalizione internazionale di cui fanno parte 17 paesi, che si sta battendo per chiedere la fine dell’assedio nei territori palestinesi, in particolare a Gaza, ultima meta di questo viaggio.
Non è un caso che a coordinare la missione di liberazione della Palestina sia una israeliana: Zohar Chamberlain presidente della FFC (Freedom Flottilla Coalition) israeliana, a sottolineare che la pace e la giustizia sociale è l’unica via per dare dignità alla vita del popolo palestinese come di quello israeliano, dove esiste un movimento di opinione contrario all’occupazione militare dei territori.
Tra le importanti donne che hanno raggiunto lo Stretto, accolte dal comitato messinese di FreedomFlotilla e dal sindaco Accorinti a nome della città, il premio nobel per la pace Mairead Corrigan Maguire (Irlanda), che aveva già tentato di forzare il blocco nel 2010, con il vascello irlandese intitolato a Rachel Corrie; Cigdem Topcuoglu (Turchia) il cui marito è stato assassinato da Israele a bordo della Mavi Marmara, nel 2010; Ann Wright statunitense ex colonnello dell’esercito degli Stati Uniti ed ex diplomatico americano che si è dimessa nel 2003 in opposizione all’invasione dell’Iraq; Malin Björk membro del Parlamento europeo, svedese; Marama Davidson parlamentare neozelandese ambientalista e attivista per i diritti umani.
In questi giorni i messinesi avranno l’opportunità di allargare i propri orizzonti, attraverso dei momenti d’incontro con queste donne che con il loro impegno per i diritti umani, affrontando lunghi viaggi e mettendo a repentaglio la propria vita, danno corpo alla parola libertà. (@PalmiraMancuso)