Nella mattinata di lunedì 19 settembre 2016 i carabinieri del Nucleo Operativo di Messina Sud hanno tratto in arresto Giovanni COSTANTINO, messinese classe 1970 e Vincenzo COSTANTINO, messinese classe 1964, entrambi noti alle Forze dell’Ordine, per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli arresti sono scaturiti da una serrata serie di perquisizioni domiciliari, effettuate con il supporto di due unità cinofile del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi (CT) al fine di contrastare il traffico di sostanze stupefacenti nella zona sud della città, alle quali – tra gli altri – sono stati sottoposti anche i fratelli COSTANTINO.
Quando i Carabinieri si sono presentati alla porta dell’abitazione di Giovanni COSTANTINO, quest’ultimo – nel vano tentativo di disfarsi della sostanza che deteneva in casa – ha repentinamente aperto una finestra sul retro ed ha lanciato all’esterno sei voluminose buste di plastica. Ma i militari, che prima dell’inizio dell’operazione avevano circondato l’edificio, hanno assistito alla scena ed hanno recuperato tutti i sacchetti, all’interno dei quali erano contenuti complessivamente circa 500 grammi di marijuana e 100 grammi di hashish. Nel corso della perquisizione, dentro casa è stata inoltre rinvenuta la somma contante di 200 euro in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento di pregresse attività di spaccio.
La perquisizione domiciliare a carico di Vincenzo COSTANTINO, la cui abitazione è ubicata poco distante da quella del fratello Giovanni, ha invece consentito di rinvenire 251 piante di marijuana, già raccolte ed accuratamente stese ad essiccare. Determinante in questo caso il fiuto dei cani, che hanno condotto i carabinieri verso un rudere di pertinenza dell’edificio principale.
Qui, all’interno di una stanza del piano terra chiusa da una robusta porta in legno, sono stati rinvenuti 78 arbusti di piante di marijuana, divisi in due fasci ed attaccati ad un fil di ferro in posizione capovolta. Ma i cani segnalavano che all’interno di quello stabile c’era ancora qualcosa e la perquisizione è quindi proseguita verso il primo piano del rudere, dove vi erano ulteriori 173 arbusti di piante di marijuana, divisi in tre fasci, anch’essi attaccati ad un fil di ferro in posizione capovolta.
La somma di denaro e tutta la sostanza rinvenuta sono state poste sotto sequestro, mentre i due fratelli COSTANTINO sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati ristretti agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo, che avrà luogo nella mattinata di martedì 20 settembre 2016, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.