Carceri: progetti teatrali a Gazzi, l’assessore Vermiglio “si alla cultura per il riscatto e il reinserimento dei detenuti nella vita sociale”

L’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Carlo Vermiglio in un incontro con il vice presidente del CePaS (Centro Prima accoglienza Savio di Messina), Raffaella Lombardi, ha ribadito il suo impegno affinché la cultura possa diventare un bene primario essenziale per il recupero e il miglioramento della qualità della vita delle persone soprattutto di quelle più ai margini della società.

Nell’apprezzare il “Progetto carcere”, promosso dal CePaS, l’assessore Vermiglio si è detto disponibile a una collaborazione costruttiva per la  realizzazione di iniziative volte al reinserimento dei detenuti nella vita sociale attraverso un approccio diverso ai temi della cultura.

Il CePas, presieduto dal salesiano don Umberto Romeo, in stretta collaborazione con il direttore della Casa Circondariale Calogero Tessitore, ha realizzato un laboratorio teatrale che si è concluso con l’allestimento di uno spettacolo in cui i detenuti sono stati i veri protagonisti.

Nei prossimi mesi, oltre alla scuola di  recitazione si attiveranno dei corsi volti a formare operatori teatrali specialisti del palcoscenico .

Nell’ambito del progetto si è realizzato anche un video dal titolo “Il Tempo fermato” che illustra la realtà dell’Istituto penitenziario di Gazzi e i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. Il documentario verrà presentato all’assessore Vermiglio alla presenza del presidente del Tribunale di Sorveglianza, Nicola Mazzamuto e delle autorità cittadine.

“Questo Assessorato ha promosso e sostenuto altri progetti realizzati in collaborazione con gli Istituti penitenziari per minori e adulti – sottolinea l’Assessore Vermiglio – tra questi,  l’iniziativa “Fatti un giro bellezza. Musei senza barriere”, che ha visto i ragazzi dell’Istituto penale per i minorenni Malaspina di Palermo coinvolti in un progetto di valorizzazione del Castello a mare, uno dei monumenti più significativi della città.  E’ sempre più importante nella società contemporanea avviare nuove forme di valorizzazione sociale del patrimonio che aiutino a trasformare i luoghi della cultura in spazi vivi  in cui tutti i cittadini possano sentirsi protagonisti, colmando quella distanza profonda che spesso ancora oggi separa il mondo della cultura da ampi strati della società”.

 

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