È stato condannato a quattro anni di carcere negli Stati Uniti, per traffico internazionale di armi, Massimo Romagnoli, ex parlamentare europeo di Forza Italia. L’imprenditore orlandino, arrestato in Montenegro a dicembre del 2014 insieme a due cittadini romeni, aveva provato a vendere armi per un valore di 15 milioni di dollari a informatori della Dea sotto copertura che fingevano di essere ribelli delle Farc (le Forze armate rivoluzionarie della Colombia).
Ha rischiato concretamente sedici anni, l’ex presidente dell’Orlandina calcio operante in Grecia arrestato in Montenegro il 17 dicembre del 2014. Ma il procuratore Abrams ha riconosciuto a Romagnoli di aver cooperato con le autorità, e soprattutto di aver accettato di testimoniare contro Virgilio Flaviu Georgescu, principale imputato di traffico di armi internazionali.
“Non è una cosa facile quella di mettersi a rischio e cooperare con la Giustizia contro gli altri”, ha detto il giudice nel corso dell’udienza di ieri.
In tribunale, Romagnoli, indossando abiti da detenuto, attraverso un traduttore italiano si è definito “ingenuo” sottolineando di non aver considerato le conseguenze nel farsi coinvolgere nell’operazione di vendita di armi ad un gruppo che gli Stati Uniti considerano terroristico come le Farc colombiane.
“Mi dispiace e mi scuso con la corte per le mie azioni”, ha detto nel corso dell’udienza ottenendo così il beneficio di un importante sconto di pena e l’accreditamento dei 20 mesi già scontati come riduzione rispetto ai 4 anni rimediati. In questo modo rimarrebbero altri 27 mesi da scontare che potrebbero essere ridotti grazie a qualche altro beneficio di legge. (@G.Pensavalli)