Ancora qualche giorno e la Gazzetta Ufficiale Regione Sicilia chiarirà cos’è accaduto a Barcellona dove per i 12 alloggi di edilizia popolare nel quartiere Sant’Antonio è venuto a mancare il controllo da parte degli organi preposti e pagati per ripulire le liste.
Già, perché scorrendole è stata facile individuare persino un tizio vittima di lupara bianca e di cui è stata dichiarata la morte presunta e che due anni venne “cercato” in zona su indicazione di un boss pentito. Si tratta di Santi Bonomo.
E che dire di un altro morto, peraltro riproposto di recente e che sarebbe deceduto parecchio tempo fa? Insomma, il Comune di Barcellona non ha voluto o “potuto” controllare liste di richiedenti assegnazione di alloggi popolari. E ci son voluti tre bandi dal 2001 al 2013 per arrivare all’oggi.
I cronisti di giudiziaria ritengono la lista fortemente inquinata per almeno il 15% degli ammessi. Altro materiale per la Procura, sommersa da fascicoli su inefficienza e altro da contestare a Palazzo del Longano. (@Gianfranco Pensavalli)