“Ci sono tutti gli impegni concreti su tutte le cose che questa amministrazione ha fatto in questi anni. Che sono tutte le cose che portano ad avere gli impianti”, una giravolta lessicale quella con cui il sindaco inaugura l’odierna seduta -ancora in corso- del consiglio comunale, sventolando un dossier.
Un’adunata straordinaria prevista per mercoledì e rimbalzata ad oggi per impegni del primo cittadino e dell’assessore all’ambiente. Oggetto, i rifiuti, sempre meno emergenza del momento e sempre più pessima costante che opprime la città. Non manca di far notare Accorinti che il dramma dell’immondizia, quest’estate, ha toccato l’intera Sicilia. E a tal proposito, l’Aula in un coro pressoché unanime chiede chiarezza sulle responsabilità: “Perché se la responsabilità è della Regione, ce lo si dica chiaramente e saliremo insieme su un camion che ci porti a Palermo per chiederne conto a Crocetta”, tuona Daniele Zuccarello che ammette di essere stato più volte dalla parte dell’amministrazione, ove abbia colto la bontà dell’agire di questa e si dice pronto a farlo ancora se il caso lo richieda.
Ma se le colpe sono di Palazzo Zanca allora la giunta deve prendersi gli attacchi e rimediare immediatamente. Lo ritiene il consigliere del Gruppo Misto e lo affermano anche tutti gli altri colleghi intervenuti. Gli animi incandescenti non mancano di lasciare spazio a scontri verbali con chi sta al di qua e chi al di là del tavolo centrale.
Pippo Trischitta si lancia in un commento teso a confermare la sua scelta, nel 2013, di non votare la proposta di CMdB al ballottaggio, puntando il dito contro quanti all’interno degli stessi gruppi e movimenti del centro destra lo avevano a suo tempo avversato: “Io ci daria tanti moffi nte mussa a quelli che al ballottaggio mi hanno attaccato perché io avevo detto che non avrei mai votato per lei. Tipo quel Franco Tiano che ora scrive su Facebook ogni giorno contro di lei”, tuona il capogruppo di Forza Italia. “Il sindaco diceva in campagna elettorale di volere una città a misura di bambini e invece ci ha dato una città a misura di munnizza. Mi viene in mente Mina -prosegue l’azzurro che rivede in modo colorito alcuni versi delle canzoni dell’artista cremonese-, Munnizza non ne voglio più e ancora parole, parole, parole”.
Non sono mancati gli attacchi rivolti all’assessore Daniele Ialacqua che, presa la parola, fa presto ad entrare in conflitto con Nino Carreri che lo contesta con forza fuori dai microfoni. L’amministratore commenta immagini di immondizia e degrado proiettate su uno schermo in apertura dei lavori: “Mi sembra assurdo siano stati documentati solo aspetti negativi tralasciando del tutto le cose positive: penso ai 34 mezzi della raccolta differenziata”, esordisce ma viene subito interrotto dal consigliere Pdr che a voce alta irrompe: “La città è un cesso”.
L’ex presidente di Legambiente afferma d’aver pianificato una serie di interventi affinché si evitasse di incorrere in una situazione di emergenza, sollecitato opere di derattizzazione, disinfestazione e deblattizzazione non ancora in essere.
“Ho indicato anche dove carpire i fondi per il piano straordinario”, continua Ialacqua, “purtroppo il ritardo nell’approvazione del bilancio non ha consentito di attivare azioni tempestive che avrebbero consentito di realizzare interventi. E la situazione è stata aggravata dall‘ emergenza rifiuti”.
Per l’assessore è “A portata di mano la possibilità di sottrarre la città dall‘ emergenza” -e strappa l’applauso di chi assiste, dall’alto, all’assemblea-.
Forza Italia e Fratelli d’Italia sostengono che la situazione sia stata aggravata notevolmente dall’incapacità amministrativa di chi regge l’Ente. Ma il sindaco, da par suo, si difende come può: “Sono state fatte le multe e sono stati massacrati i vigili. Ho chiesto in Prefettura di fare squadra e per la prima volta si è consentita una scontistica in questa città”. Scontistica che qualcuno gli fa notare essere stata proposta e votata dall’aula.
C’è di più, perché, nella difesa dell’operato del proprio esecutivo, al sindaco vien fuori una frase importante o gravissima se preferite: ”Cambieremo tutti i controllori dei servizi, una rimodulazione. Perché se uno si ferma troppo tempo in un posto… Vabbè non c’ è bisogno che vi dica queste cose!”.
D’altra parte, Accorinti fa ammenda per le responsabilità imputabili alla sua amministrazione: “E se ci sono stati disservizi io vi chiedo scusa”.
Le scuse però non bastano, i consiglieri chiedono risposte e non ammettono interventi che, a dire di tanti, sarebbero plausibili laddove giungessero da membri del consesso e non invece da chi ha in mano la situazione. “Dite che il 12 aprirà l’impianto di selezione di Pace. Noi dobbiamo capire cosa se ne dovrà fare di questo impianto. Non ci dite che state trovando la soluzione quando le soluzioni sono lontane“, contesta la capogruppo del Pd. Antonella Russo intima -letteralmente- all’esecutivo di “fare un passo indietro” sulla questione della multiservizi. “Non fate proposte assurde e non realizzabili. Abbiamo la salute dei cittadini in mano”, prosegue la democrat che sottolinea come il suo partito abbia depositato un odg a riguardo. “Prendiamo atto che la vostra scelta politica e ideologica è di gestire tutto pubblicamente”, incalza. “Avete zittito Eller, prendendolo a calci negli stinchi, quando parlava di fare un bando”.
E nonostante i precedenti atti amministrativi parlassero della necessità di eseguire studi che avrebbero richiesto del tempo, prima di attuare la tanto discussa creazione di una superazienda che gestisca la totalità dei servizi essenziali -e ulteriori, come quelli relativi alla gestione della flotta pubblica e l’area del pilone-, l’1 agosto, un decreto sindacale sanciva “la costituzione di una nuova società di capitali multiservizi a totale partecipazione pubblica locale, a cui affidare, in regime di house providing, in via immediata, la gestione dei rifiuti, il servizio idrico integrato, il trasporto pubblico locale, e gli ulteriori servizi pubblici individuati dalla giunta comunale” che, per intenderci, sono menzionati nell’atto formulato dall’esecutivo nel marzo scorso (leggi articolo del 2 agosto).
La Russo conclude “Tutti gli studi di anni che avevate previsto non sono stati fatti. Non prendete in giro la città!”.
Non piacciono al sindaco le parole di Elvira Amata, che in passato ha ricoperto il ruolo oggi rivestito da Ialacqua: “Mai la città di Messina era stata così in basso”, esordisce la rappresentante di Fratelli d’Italia. “Ci voleva lei –rivolgendosi al sindaco-, ci voleva Ialacqua, grande esponente di Legambiente”, dice con tono sarcastico la meloniana.
“Ialacqua ci dice che si è sentito tre volte col Ministro dell‘ Ambiente, l’ultima volta stamattina. Ma chi se ne frega? Il Ministro le avrebbe potuto e dovuto dare la soluzione. Lei oggi ci doveva portare la soluzione, dirci ‘sta venendo l’esercito a risolvere la questione’, incede severa. “Questa città è lo specchio di quello che siete voi”. E su quest’ultima affermazione non si trattiene il fastidio di Accorinti che le urla contro: “Dici quello che vuoi ma non offendere”.
Sporcizia, questo imperversa in città: sozzura per le strade, spazzatura in ogni dove e macchie di diverso genere –decisamente più ideali- dentro quello stesso Palazzo che dovrebbe rappresentare una città sempre più indignata, tanto dalla mala gestio quanto da teatrini che talvolta raggiungono l’imbarazzante. Senza esprimere giudizi, certamente, ancora una volta quello a cui si assiste -da più parti- è uno show poco edificante. A volte fa sorridere, tanto è grottesco, altre lascia a bocca aperta. Sicuramente si mostra nel suo insieme non all’altezza del potente, altisonante e idealmente autorevole suono della parola “istituzioni”.
@ElUeMme