Trentadue anni, torinese, torinese da qualche tempo nell’ufficio giudiziario guidato dal procuratore Emanuele Crescenti a Barcellona Pozzo di Gotto. Contro di lei era pronto un attentato, scoperto grazie ad un intercettazione nel carcere di Gazzi.
Secondo quanto emerso a mettere a punto il piano che avrebbe dovuto colpirla lungo il tragitto tra Milazzo (dove abita) e Barcellona, il detenuto Salvatore Veneziano, 22 anni, arrestato proprio dalla Paiolo per due inchieste diverse: la prima per l’incendio della pizzeria della sua ex fidanzata, la seconda per tentata estorsione aggravata e danneggiamento ai danni delle ditte che si erano aggiudicate i lavori per la riqualificazione del litorale di Milazzo.
Veneziano sarebbe stato intercettato durante l’ora d’aria, mentre chiedeva a due compagni di detenzione, un calabrese ed un palermitano, disponibilità di armi e uomini per compiere l’agguato.
Sulla inquietante vicenda indaga la Procura di Reggio Calabria.
Ad esprimere solidarietà, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina:
“Siamo vicini alla dott.ssa Paiola in questo momento così difficile. La scoperta di un progetto ideato contro di lei – dichiara il Presidente dell’Ordine Vincenzo Ciraolo – è prova dell’impegno e della dedizione profusi dalla collega contro la criminalità organizzata del barcellonese alla quale in pochi mesi il magistrato è riuscito a infliggere duri colpi. Siamo certi che non si farà scoraggiare da quanto scoperto e continuerà a occuparsi delle delicate inchieste affidatele con l’impegno e la dedizione manifestati fino a oggi, con il sostegno di tutte le istituzioni locali.
Questa vicenda – aggiunge Ciraolo – conferma la necessità, più volte manifestata, del rafforzamento dei presidi di legalità sul territorio, soprattutto in aree ad alta densità mafiosa come la nostra.
Un’intercettazione nel carcere di Gazzi a Messina ha svelato il piano per uccidere la giovane pm della procura di Barcellona Pozzo di Gotto Federica Paiola, 32 anni,