Quest’oggi protagonista indiscusso della pagina Facebook del nostro giornale “Messinaora.it” il video, girato questa mattina intorno alle 2:30 dalla direttora, che riprende i vigili urbani nell’atto di rimuovere una vettura parcheggiata nel bel mezzo della pista ciclabile. A stupirci, purtroppo, non è più la nota inciviltà dei messinesi, ma vogliamo raccontarvi le loro reazioni e più in particolare quella del soggetto in questione: il proprietario della macchina che, sciogliendo l’anonimato, si è fatto riconoscere pubblicamente, scatenando i commenti degli altri utenti.
Nei commenti al post la rabbia si alterna alla delusione, che lascia il posto allo sdegno che va a braccetto con la voglia di giustizia: «Ci vuole un gran faccia di m*****a a posteggiare dentro la ciclabile. Io sospenderei le patenti per un mese!!!! Incivili e strafottenti!!!!» si legge in uno dei commenti, e ancora: «Dove stanno i Vigili?….. ore 2,30 in azione sulla litoranea».
Ma a scontrarsi con tutto questo, dopo circa due ore dalla pubblicazione del nostro video, arriva prepotente il commento del proprietario della vettura: «Meritate tutto ciò che questa città vi offre la fame un sindaco in ciabatte con free Tibet e le strade invase dai neri fortunatamente guadagno solo 85000€ annui e quel poco che sto qua parcheggio come voglio. Detto questo mi chiedo come mai il sindaco non manda questi vigili zona Caronte a vedere le soste ma rompe il cazzo a chi si diverte. La città rispecchia vi rispecchia free Tibet e barracopoli. Aiutiamo i neri e gli italiani fanno la fame però tutti a dire che la macchina lì non poteva stare andare a cercare i pokemon gente invisibile».
Ed ecco qui, senza bisogno di aggiungere commenti personali, che si delinea con semplicità il ritratto del nostro concittadino: un giovinotto che lavora fuori Messina guadagnado 85 mila euro l’anno, cifra che darebbe il diritto divino di parcheggiare come si vuole. E se invece tu sei un cittadino onesto con un ricavato annuo più basso non puoi farlo. Del resto i neri ci hanno invaso, viviamo in una baraccopoli, gli italiani fanno la fame e si punta il dito contro chi parcheggia sulla pista ciclabile?!
Non è finita qui, i commenti continuano ad arrivare a fiumi, c’è anche chi lo difende: «Ma mi si ghiavunu nto c****u fratello». Ma Domenico Giacoppo, questo il nome del proprietario della vettura, non è contento della prima risposta, continua a provocare rispondendo a chi chiede che gli si stracci la patente: «Me la vuoi stracciare tu?». E allora abbiamo deciso di provare a parlarci, sì, parlarci, per ascoltare le sue ragioni. Tutti hanno il diritto a una chance giusto?
Giusto.
La discussione è avvenuta su Facebook, tramite messaggi privati: abbiamo capito che il suo era un parcheggio di protesta contro una città in cui si può solo camminare in bici, la libertà non esiste, tutti i nostri diritti sono negati dai neri che vengono qui e prendono i soldi dello stato mentre gli italiani muoiono di fame. Gli abbiamo chiesto se anche stasera parcheggerà così e dopo averci invitati a bere una bottiglia, ci ha sfidati: «Vediamo chi si stanca prima, io a parcheggiare o voi a scrivere?»
E così questa sera noi lo aspetteremo lì, stesso posto stessa ora, con l’esplicita volontà di riuscire a capire che necessità c’è di parcheggiare così. Ah, quasi dimenticavo, ovviamente ha minacciato di mandarci il suo avvocato se dovessimo provare a riprenderlo.
Nel frattempo, comunque, il “Ruggito del ConSiglio”, esilarante pagina Facebook ha ben riassunto tutta la vicenda con una vignetta adeguata al momento: «Come avrà reagito l’esimio scienziato che ha parcheggiato dentro la pista ciclabile? “Sindaco in ciabatte free Tibet le strade invase dai neri fortunatamente guadagno solo 85.000 euro annui e quel poco che sto qua parcheggio come voglio”». (@Eleonora Currò)