Una scelta politica sbagliata, questo avrebbe portato alla mancata dichiarazione di dissesto nel 2013, quando l’Esecutivo accorintiano si insediò a Palazzo Zanca ereditando una mole di debito che, già al tempo, ammontava a cifre abnormi. Questo il succo delle parole pronunciate stamani dall’assessore al ramo finanziario Luca Eller che ci è andato giù pesante, annunciando di aver già pronta la delibera per la dichiarazione del dissesto finanziario. E se le circostanze lo imporranno questo default verrà presentato alla città, stavolta.
Tasto dolente sono come sempre le partecipate. Mantiene il suo solito stile e l’abitudine a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, l’amministratore toscano: se una parte plaude il lavoro svolto sin ora -”Siamo campioni nel girone di ritorno”, afferma-, dall’altra non manca di evidenziare che gli errori sostanziali sono da imputare proprio a questa amministrazione. Per l’ennesima volta in pochi giorni, si ricorda la ricetta vincente per scongiurare il passaggio che sino ad ora si è cercato di esorcizzare, ossia spalmare in un lasso compreso tra i dieci e i trent’anni la mole debitoria che, stando agli ultimi aggiornamenti, ammonterebbe a poco meno dei 100mila euro di cui si era parlato fino ad oggi. Il sindaco, che incassa i colpi come se non li capisse, scuotendo il capo e annuendo come se non si stesse accusando proprio il suo entourge -Signorino in primis, scelto personalmente dal sindaco e fidato al punto da consegnare nelle mani del professore non solo il ruolo di assessore all’economia ma anche quello di suo vice-, da par suo spiega che non è una condizione unicamente messinese questa, riportando i dati di sofferenza di altri enti locali, emersi in occasione dell’ultimo incontro Anci a cui ha preso parte.