Riaprono i portoni della Fiera di Messina per un evento agostano che, apparentemente, non ha niente a che vedere con la Campionaria Internazionale – concetto piuttosto obsoleto nel 2016 – ma che, per quanto attiene le esposizioni commerciali, la ricorda molto. Almeno quella campionaria che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi decenni: un mercatone all’aperto che, però, la città ha diritto a vedere, vivere e criticare ovviamente.
La manifestazione fieristica “è il male assoluto” e viene contestata a più non posso da certe frange della città, abituate a vivere con naso all’insù quando viene realizzata; ma quando a causa di mancanza di fondi, per colpa di una cattiva politica o gestione di enti, malauguratamente i cancelli rimangono chiusi al pubblico, l’assenza della rassegna diventa uno squarcio al petto anche per i meno avvezzi alla frequentazione della manifestazione. Insomma, i messinesi non si smentiscono mai e, tendenzialmente, come la metti sbagli. Ma a sto giro ci si ritrova davanti ad una serie di nuove realtà, a partire dai tempi di organizzazione e i soggetti che si sono impegnati affinché ieri vi fosse un ideale taglio del nastro.
Ci sono Confcommercio, Confesercenti e Comune di Messina a fare la parte dei colossi istituzionali -anche perché il contributo delle associazioni dei commercianti è stato determinante-; ma un plauso da farsi bruciare le mani va a People on the move e Creab. Sono Claudio Prestopino, Cristina Ipsaro Passione e Laura Abate a meritare la standing ovation più di tutti (non ce ne vorranno gli altri soggetti). Mettere in piedi una rassegna con eventi, annessi e connessi e per di più un tema e una cornice scenografica degna di merito, in una decina di giorni e senza contributi pubblici, è una dimostrazione del fatto che se c’è la volontà, l’impegno e la professionalità tutto si può fare.
Il motivo ricorrente è quello della città giardino: “Ci ricordavamo quando i nostri nonni ci portavano alla passeggiata da piccoli e giocavamo circondati da quelle aiuole straordinarie. A Messina c’erano giardinieri pazzeschi che rendevano le aree verdi e fiorite una meraviglia”, commenta Cristina Ipsaro Passione, una delle ideatrici del progetto grafico e cotitolare dell’officina creativa Creab. Proprio questo progetto viene definito da Prestopino “ambizioso”. Anzi: “Forse il più ambizioso mai realizzato in città con soldi privati”. E se l’intento era quello di riportare all’interno del quartiere, i cui padiglioni inagibili sono tutti chiusi, il ricordo di quella grande area pedonale di Viale della Libertà, nei 100 metri di scenografia si ritrova esattamente una “fotografia del 15 agosto di qualche anno fa”. Un’immagine che vede la sua massima espressione in una torretta di 8 metri raffigurante una rappresentazione stilizzata del carro votivo ferragostano: “Perché la Vara è sempre la Vara”, commentano coralmente gli organizzatori.
“Abbiamo voluto proporre la nostra idea di Messina: vorremmo vederla pulita, ordinata e in grado di offrire spazi per l’aggregazione”, commenta la Ipsaro Passione che ci mostra le panchine multipiano realizzate per l’occasione, proprio con l’intento di ospitare più persone possibile. E lo spirito con cui si è pensata la città ideale è racchiuso nelle linee geometriche usate per comporre questo scenario azzurro e bianco, in perfetta sintonia con i colori del nostro mare e del cielo estivo che incorniciano una fiera della quale c’è chi non accetta di godere solo nelle sbiadite foto ricordo degli anni d’oro.
“Abbiamo pensato anche a come rendere social l’evento”, illustra Claudio Prestopino che ci mostra un cartonato messo proprio di fronte l’ingresso centrale dell’area e che rappresenta una scena ben nota in città: tiratori in uniforme intenti a tirare il carro sacro (scatto messo a disposizione dal fotografo Silvio Ruvolo). Ci sono due spazi per inserire i propri volti e scattare la più classica delle foto ricordo da rimbalzare sui profili Facebook (lo abbiamo fatto anche noi di Messinaora.it). In realtà sembrerebbe qualcosa di più di una campagna di social marketing; ci permettiamo di interpretarlo romanticamente come un messaggio rivolto alla cittadinanza, quasi a voler dire: “tutti siamo-o possiamo essere- tiratori della Vara”.
Fondamentale, sia chiaro, il contributo di Confcommercio e Confesercenti per mettere in piedi questo evento che durerà per l’intero mese in corso e che consentirà di rivivere la Fiera tra stand e concerti, messe in scena e attività destinate a grandi e piccini, il tutto gratuitamente. Ingresso libero dalle ore 18.00 alle 00.30 ogni giorno. Adesso quel che serve davvero è il sostegno della città che ha il dovere di rispondere positivamente a questa impresa messa in piedi da giovani che non si arrendono al brutto, al degrado e alla miseria in cui qualcuno vorrebbe sprofondasse Messina. Quindi, per quest’anno, mettete da parte lo spirito snobistico-criticone e abbassate quei menti: la Fiera d’Agosto ci aspetta tutti!