La vicenda della decadenza di Donatella Sindoni tiene banco senza trovare una soluzione ancora. Per meglio dire, in realtà, il fatto incredibile è che non ci si sia mossi di un solo passo in avanti da quando è stata resa nota la posizione dell’ufficio legislativo e legale della Regione. Non esiste, di fatto, alcun atto deliberativo sottoposto all’attenzione del civico consesso, allo stato attuale, circostanza che di per sé costituisce un’anomalia per l’avvocato Giuseppe Siracusano che, stando ai numeri, dovrebbe subentrare alla consigliera di Grande Sud. “La deliberazione doveva essere immediatamente assunta dal Civico consesso, al primo consiglio utile, posto che riguarda proprio la sua legittima costituzione. Detta procedura, peraltro, è stata prontamente applicata da tutti i Consigli comunali investiti da vicende analoghe, tranne, appunto, che a Messina”, scrive in una nota il democrat a cui spetterebbe il posto attualmente occupato dalla Sindoni laddove si ratificasse la decadenza di questa.
In realtà, il primo dei non eletti, nonché ricorrente a cui va attribuita la paternità di tale vicenda sarebbe il medico Giovanni Cocivera, il quale appena qualche mese fa è stato tratto in arresto per la vicenda di aborti clandestini all’Ospedale Piemonte. Ha informato per iscritto il Segretario Generale e la Presidente del Consiglio, il chirurgo candidato in lista Pd, affermando di essere disponibile al subentro laddove il giudice non si opponesse a ciò. Una richiesta che però, potrebbe essere presentata al Gip solo e soltanto dopo la pronunciazione dell’Aula sulla situazione della collega sulla quale pesa una presunta incompatibilità.
Si sofferma anche su questa fattispecie Siracusano, il quale commenta la scelta di Palazzo Zanca di “interpellare” il “presunto avente diritto a surrogarsi alla consigliera Dr.ssa Sindoni”, bollandola come “attività irrituale, indebita e illegittima”, considerato che “la situazione personale del Dott. Cocivera ne determina la sospensione di diritto dalle cariche a norma dell’art. 11 comma 2, D. Lgs. 31 dicembre 2012, n. 235. Circostanza ben nota sia al Presidente del Consiglio comunale che al Segretario Generale.
E’ evidente, quindi, che anche l’interpello rivolto al Dott. Cocivera si configura come iniziativa foriera soltanto di ulteriori ritardi nell’adozione dei necessari provvedimenti”, prosegue l’avvocato Pd che comunica di aver notificato quest’oggi un nuovo atto extragiudiziale di diffida, che sarà trasmesso anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina e alla Procura Regionale Siciliana presso la Corte dei Conti.
Ancora un passaggio sulla condizione del consiglio comunale che si ritroverebbe, secondo Siracusano, in una “ condizione di illegittimità”, proprio vista la mancata adozione della delibera sopraddetta che riguarda “la corretta e legittima composizione dell’organo consiliare e degli atti da questo posti in essere, e potrebbe costituire fonte di responsabilità del Comune verso terzi per gli atti esitati da un Consiglio in composizione irregolare”.
@ElUeMme