Donare gli organi significa dare speranza e nuova vita a chi è in attesa per poter proseguire la propria esistenza. E’, letteralmente, rimettere al mondo qualcuno, lasciandogli la più grande e preziosa delle eredità. Ci tiene a sottolinearlo oggi il Direttore Generale dell’A.O.U. G. Martino di Messina, Dott. Marco Restuccia, che ha voluto esprimere il suo commosso ringraziamento ad un paziente “che ha contribuito, con la donazione degli organi, ad assicurare una speranza di guarigione e di vita a cinque sconosciuti pazienti siciliani”. Il sanitario, a qualche settimana dall’eclatante vicenda di Lorena Mangano (anche in quel caso si procedette all’espianto degli organi), ha voluto parlare di “scelta per la vita”, raccontando la vicenda di quello che ha definito un “eroe silenzioso”; un 65enne giunto al Pronto Soccorso del Policlinico Universitario in condizioni “disperate per una gravissima emorragia cerebrale”. Dopo un urgente e delicato intervento neurochirurgico, il paziente è rimasto in ricovero per tre giorni quasi, finché all’alba del 15 luglio scorso “la gravità del quadro clinico ha costretto i rianimatori a diagnosticare un’inesorabile evoluzione verso la morte cerebrale”, riporta il dottor Restuccia. “Con ammirevole slancio i familiari hanno subito deciso di aderire alla proposta di donazione formulata dai sanitari, anche interpretando la volontà del loro congiunto, da sempre impegnato a sostenere attivamente iniziative volte alla solidarietà e all’accoglienza”. Una “scelta per la vita”, viene definita e, infatti, è grazie a questo gesto che già dalle prime luci dell’alba del giorno successivo gli interventi di trapianto erano stati avviati. Tre le persone che subito hanno beneficiato di questo atto di solidarietà e altruismo che, se abituale, costituirebbe una speranza per moltissimi tra uomini donne e persino bambini iscritti nelle liste in attesa di donatori compatibili.