“L’ accordo fra l’ ASP e l’ Azienda Papardo che ha consentito al Pronto Soccorso del Piemonte, per il momento, di restare aperto dalle 20.00 alle 8.00, superando la circolare del Direttore Generale che ne aveva decretato la chiusura, si è rivelato provvidenziale per i 4 accessi in codice rosso che sono stati gestiti nella struttura la notte del 13 luglio”.
Ad affermarlo è il Presidente del comitato “salviamo il Piemnonte”, Marcello Minasi che spiega la sequenza dei codici rossi: “Un paziente con infarto è ricoverato in Unità Coronarica. Intorno alle 21.30 poi, una paziente con una gravissima insufficienza respiratoria viene immediatamente intubata e ricoverata in Rianimazione. A seguire è poi la volta di un giovane politraumatizzato, che dopo un incidente stradale è stato sottoposto in nottata ad intervento chirurgico nel Complesso Operatorio del “Piemonte”. Alle prime luci dell’ alba e con l’ intervento ancora in corso, giunge al Pronto Soccorso un paziente una bradicardia estrema ed in imminente pericolo di vita. Trasportato rapidamente nel Complesso Operatorio, gli viene impiantato un Pace Maker che gli salva la vita.”
Nonostante la straordinaria efficienza dimostrata dal personale, il Presidente del comitato “salviamo il Pimonte” spiega in una nota che “suscita non poche perplessità rilevare la concomitanza di due interventi effettuati in emergenza, a fronte della decisione della Direzione del Papardo di sopprimere la guardia notturna di anestesia, affidando le urgenze ad un unico medico reperibile, che, possiamo immaginare, si sia trovato da solo ad operare contemporaneamente in due sale operatorie! Aver scongiurato la chiusura del Pronto Soccorso, come dimostrano i fatti, costituisce una grossa conquista per la città!”.
“Di certo – continua Minasi – i quattro pazienti sono stati assistiti con la necessaria tempestività, grazie anche alla ben nota logistica e accessibilità dell’ ospedale. Sappiamo che la Legge Regionale 24/2015 ed il relativo Decreto Attuativo impongano la piena funzionalità del Pronto Soccorso e dei reparti afferenti. L’attuale organizzazione che prevede il solo reperibile di anestesia di notte, senza medico in guardia attiva, è palesemente in contrasto con tale legge e viola anche la normativa nazionale vigente in materia, oltre che il buon senso ed espone a grave rischio la popolazione”.
Il depotenziamento del pronto soccorso è in contrasto con l’ ordinanza di necessità emessa dal Sindaco di Messina in materia di conservazione del servizio, “violazione, che come spiega Minasi, integra il reato previsto dall’ art, 650 Codice Penale.. Lo smantellamento surrettizio e graduale del pronto soccorso (e la conseguente continuazione nel reato: art. 81 cpv. C.P.) pare si stia verificando anche, alla chetichella, con un viavai di mezzi che, senza un provvedimento formale e quindi senza trasparenza, trasferiscono via dall’ Ospedale Piemonte apparecchiature essenziali al funzionamento dei reparti”.
“Si persiste dunque con comportamenti di disprezzo delle regole, delle norme di legge, degli accordi sindacali e della salute dei cittadini. Il tutto – continua Minasi – sarà verificato e denunciato nelle sedi competenti, nella speranza di una maggiore attenzione da parte degli organi titolari dell’ esercizio dell’azione penale, e prima che un evento infausto – che sinceramente speriamo mai si verifichi – possa solo dare l’ inutile e amaro riconoscimento de “l’avevamo detto”. Si confida nel fatto che il provvedimento di sospensione della guardia notturna di anestesia, peraltro adottato in assenza di una formale modifica del Piano Aziendale delle Emergenze-Urgenze ed in violazione delle corrette relazioni sindacali, venga al più presto revocato e l’ organizzazione del Polo di Emergenza presso l’Ospedale Piemonte sia improntata a criteri di massima sicurezza per la salute e la vita dei pazienti”. (@P.Genovese)