Come in viaggio attraverso i gironi danteschi, ecco che il Forte San Salvatore è diventato un inferno in cui declinare le più orribili sfumature dell’animo umano. Un pubblico affascinato e sconvolto ha assistito alla prima nazionale dell’ambizioso e riuscito evento teatrale firmato da Daniele Gonciaruk, regista e attore, che ha voluto dedicare a Shakespeare uno spettacolo particolarmente articolato in occasione dei 400 anni dalla morte.
Shakespeare Horror Story, frutto del lavoro di Gonciaruk con gli allievi della scuola di teatro sociale, è un continuo incalzare di emozioni forti, attraverso le più importanti opere del bardo inglese: Amleto, Macbeth, Re Lear, Otello, Giulietta e Romeo, Riccardo III e Tito Andronico, filo conduttore nel percorso che punta a far emergere i tratti pù crudeli delle storie e dei personaggi shakespiriani.
La follia, l’odio, la vendetta, l’ossessione, la crudeltà, la violenza: Gonciaruk non risparmia al pubblico le scene più raccapriccianti delle tragedie che hanno reso immortale Shakespeare, e che hanno trovato una cornice unica e suggestiva nel Forte San Salvatore, per la prima volta nella storia della nostra città palcoscenico di un evento di prosa.
Ventiquattro le “tappe” di questo percorso immaginato dal regista che oltre ad interpretare il ruolo di Tito, è riuscito nell’intento di fare emergere diversi talenti, soprattutto tra i più giovani: come l’intensa Sabrina Samperi, dallo sguardo diabolico ed ammaliante nel ruolo di Tamora, regina dei Goti, o il bravissimo Eugenio Enea nel ruolo del perfido Aronne. Da sottolineare anche l’ottima interpretazione di Stefano Stagno, sia nel ruolo di Otello che del pazzo imperatore Saturnino. Ma se Titus Andronicus è senza dubbio la più violenta e sanguinosa delle tragedie di Shakespeare, l’affresco noir immaginato dal regista è un unicum che dalle Streghe di Macbeth alla cena cannibale dei figli di Tamora, passando per la morte di Giulietta al dramma di Amleto (il talentuoso Antonio Previti) non perde mai di intensità.
Il pubblico, non più di 50 a replica, è accompagnato in questo percorso catartico, attraverso i meandri del Forte San Salvatore che improvvisamente si trasforma in un labirinto, dove l’unico modo per non perdersi è seguire l’ambiguo personaggio interpretato da Giuseppe Sgrò, che come Virgilio introduce e asseconda ogni spostamento, ogni visione.
Un plauso va a tutti i 35 attori coinvolti, che hanno mostrato di saper tenere la scena, cogliendo la fisicità di un luogo magico che li ha resi tutti protagonisti.
In replica il 15/16/17 luglio (info 3932424100) gli amanti di Shakespeare perdoneranno qualche sbavatura dovuta al livello non omogeneo di tutto il cast, e rimarranno incantati dalla potenza evocativa di un posto nascosto alla città, esso stesso metafora di quella crudele sorte toccata ai messinesi, che come il popolo romano ai tempi di Tito, sembrano impotenti e sottomessi ai capricci del potere. (@Palmira Mancuso)