Da Francavilla di Sicilia, 4000 anime che popolano la Valle dell’Alcantara, arriva una storia bellissima sulla disabilità. E’ tutto merito di Emanuela Angione, terza B dell’Istituto Comprensivo Mameli , diversamente abile. Agli esami di licenza media ha presentato una tesina intitolata “Il figlio della luna”, ispirata all’omonimo film tv su Fulvio Frisone, lo scienziato catanese affetto sin dalla nascita da una tetraplegia spastica distonica che gli impedisce persino di parlare, ma che, grazie soprattutto agli sforzi immani dell’eroica mamma Lucia Colletta, non gli ha impedito di poter studiare con il massimo profitto, sino ad affermarsi in campo internazionale come autorevolissimo fisico. Così, partendo dalla straordinaria vicenda di Frisone, Emanuela ha molto efficacemente dimostrato come le difficoltà psico-fisiche non debbano far considerare “diverso” chi ne è portatore.
«Nel concetto di “diverso” – ha scritto Emanuela Angione – rientra tutto ciò che esula dal nostro concetto soggettivo di “normalità”. Ma se per noi è normale una cosa, non è detto che lo sia anche per un altro. Io, crescendo, ho percepito che per gli altri ero diversa, ed ho via via capito che per le persone non ero solo io la diversa, ma anche altri: audiolesi, sordomuti, tetraplegici, paraplegici, persone di colore, persone che credono in un altro Dio, ecc. A quel punto ho intuito di non essere io la diversa, bensì la gente che ci vede così. Ed a questa gente convinta che noi diversi siamo destinati ad una vita infelice e priva di successo, la risposta da dare è “No!!!”. Se i personaggi di cui ho parlato in questa mia tesina sono considerati “diversi”, io sono fiera di essere come loro. A me non è mancato mai nulla, dall’amore dei miei genitori all’affetto dei miei amici e dei miei insegnanti. Tutto questo mi fa provare tenerezza e tristezza per quelle persone che ci considerano diversi, perché loro probabilmente non hanno un cuore felice come il mio: io vivo ed ho la voglia di vivere! Mi piace concludere con una frase del film “Il figlio della luna”: “Chi non ha le mani, ha la testa”. E ricordo che il “figlio della luna” non è solo Fulvio Frisone, ma siamo in tanti ad essere come lui “figli della luna”».
Emanuela ha dato voce ad altri “diversi” che hanno fatto storia della politica mondiale come il presidente americano Roosvelt, affetto da poliomielite, il campione paralimpico sudafricano privo di gambe Oscar Pistorius, (il compositore privo di udito Beethoven ed il cantante non vedente Andrea Bocelli), la quotatissima pittrice messicana Frida Kahlo, autrice di celebri autoritratti da lei realizzati, grazie ad uno specchio installato sul soffitto, nel letto su cui era costretta a vivere a causa di una malformazione e di un successivo grave incidente..
Emanuela nel suo percorso di studi,è stato sotenuta in particolare dall’insegnante di sostegno Patrizia D’Amore. (@G.P.)