L’assessore alle Politiche del Mare Sebastiano Pino, su delega del Sindaco Renato Accorinti, dopo gli incresciosi fatti accaduti ai passeggeri RFI, fatti scendere dal treno sul traghetto perché non in sicurezza, a causa del sistema antincendio riscontrato non idoneo a seguito di controlli a bordo, per la giornata di domani ha indetto un tavolo di confronto con la Capitaneria di Porto ed R.F.I, per cercare di trovare soluzioni ad una vicenda che sta provocando disagi e danni enormi.
L’ Amministrazione comunale ritiene che debba essere fatta chiarezza sulla vicenda, perché appare incomprensibile come un servizio di traghettamento di treni passeggeri che va avanti da 114 anni e 11 mesi, venga oggi rimesso in discussione senza che sia intervenuta una nuova normativa in materia di sicurezza della navigazione.
L’assessore alle politiche del mare “ritiene che vi siano le condizioni tecniche perché il servizio venga ripristinato immediatamente, almeno sulla nave Messina”.
“Il Comandante della Capitaneria Nazzareno Laganà ha infatti confermato che la prescrizione emanata riguarda solo la Nave traghetto Scilla e non le altre Unità navali della flotta di R.F.I.”
Nella stessa nota di convocazione si chiede a R.F.I. di valutare il ripristino immediato del servizio su Nave Messina, in attesa di definire in sede Ministeriale, tutta la problematica. Quando accaduto genera un danno di immagine al servizio ferroviario di traghettamento e di conseguenza un danno al turismo ed all’economia della Sicilia intera.
Come ricorda Pino, la problematica della permanenza dei passeggeri a bordo del treno durante la traversata, era già stata affrontata svariate volte negli anni passati ed era stata sempre consentita perché non in contrasto con le norme di sicurezza della navigazione, messa in discussione negli ultimi giorni proprio dagli uomini della Capitaneria di Porto, che a seguito di un’ispezione effettuata a bordo, ha riscontrato gravi carenze.
Nella fattispecie, sottolineano gli uomini della Guardia Costiera, la gruetta di ammaino del battello di emergenza risultava essere non operativa e pertanto il “rescue boat”, utile in caso di abbandono della nave, non è stato ammainato nell’immediato non potenziale pregiudizio per la sicurezza dei passeggeri a bordo.
La nave Messina, se pur varata lo scorso anno, è sprovvista di imbarcazioni di salvataggio e pertanto le zattere di salvataggio devono essere radunate tramite il battello di emergenza in dotazione, indispensabile in caso di recupero di uomo in mare (episodio non raro, se si pensa all’ultimo tentato suicidio durante una traversata).
La Capitaneria infine, al fine di garantire l’incolumità dei passeggeri, durante l’arco della traversata dello Stretto, chiede a questi ultimi di lasciare il mezzo ferroviario prima della partenza dell’unità per recarsi nel ponte passeggeri della nave. Una situazione che non va già ai sindacati.
Michele Barresi, segretario trasporti del sindacato Orsa, fa sapere che tutto ciò ha del paradossale. “Curioso, spiega il sindacalista che dopo 70 anni di navigabilità in piena sicurezza si sia riscontrato un problema simile proprio in coincidenza dell’inizio del mese, e poi così dall’oggi al domani. Rfi peraltro, avrebbe potuto chiedere anche una deroga, cosa non fatta , sospendendo un servizio senza alcuna possibilità di nuovi adeguamenti”.
Dura anche la reazione dei pendolari, specie anziani e disabili, i quali non essendoci sulle navi RFI sistemi per la discesa e la salita assistita sui mezzi, stanno pensando bene di annullare tutte le prenotazioni fin qui effettuate.
Giosuè Malaponti del comitato pendolari siciliani, fa sapere che si continuerà a vigilare sulla situazione incresciosa, che va a a peggiorare di anno in anno, mettendo a rischio anche la Continuità Territoriale, mai accordata e che vede la Sicilia allontanarsi sempre più dal continente Italiano.
Una grana quest’ultima che scoppia ancora una volta in vista del periodo di alta stagione estiva e che non ha visto prese di posizioni immediate da parte di nessuno, ne del Presidente Crocetta ne dei deputati politici messinesi. (@Piero Genovese)