Presso la base della Marina Militare di Forte San Salvatore, le associazioni antiracket aderenti alla F.A.I, Federazione Italiana Antiracket, hanno incontrato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.
Al convegno, oltre ad alcuni esponenti di Palazzo Zanca, sono intervenuti il Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Maurizio De Lucia, il Commissario straordinario Antiracket Santi Giuffrè, il Presidente Nazionale FAI Giuseppe Scandurra, il Presidente Onorario FAI Tano Grasso, fondatore del 1990 della prima associazione antiracket italiana, nata a Capo D’Orlando e modello vincente ben replicabile anche in altre zone del nostro Paese.
La collaborazione tra il mondo delle associazioni e le forze dell’ordine, l’abattimento del muro di omertà da parte degli impreditori che dununciano estrosioni, l’evoluzione dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata sono state le tematiche maggiormente trattate nel corso del dibattito, che ha accesso i riflettori sull’importanza della sinergia tra associazioni e forze dell’ordine.
Tante le esperienze personali riportate da coloro che appartenenti all’Arma, hanno avuto modo di “toccare” con mano il fenomeno estorsvo, fornendo contributi utili al fine di fornire modelli poisitivi di legalità puntando a una maggiore nei confronti delle istituzioni.
Nel corso della mattinata, ricordata ache la figura di Libero Grassi, imprenditore italiano di origini catanesi, ucciso da cosa nostra nel 1991, dopo aver intrapreso un’azione solitaria contro una richiesta di pizzo. Le conclusioni dell’incontro, affidate al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, hanno messo in risalto l’importanza di manifestazioni come questa svoltasi a Forte S. Salvatore.
L’Arma vuol, ancora una volta, rafforzare il raporto con istituzioni e associazioni e la scelta di celebrale a Messina i 26 anni di attivita del F.A.I. sono la dimostrazione di come si vuol dare nuova linfa a un’iniziativa nata tanti anni fa e che incoraggia ommercianti e imprenditori ad avere fiducia nelle istituzioni e a scegliere la strada della denuncia collettiva.