di Carmelo Catania (http://carmelocatania.blogspot.it/) – Lo scorso 31 marzo Terna ha trasmesso all’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico la documentazione attestante lo stato di raggiungimento delle milestone (in gergo ingegneristico il termine anglosassone indica importanti traguardi intermedi nello svolgimento del progetto, ndr) previste per l’anno 2015, nell’ambito delle procedure relative all’incentivazione all’accelerazione degli investimenti, chiedendo l’accertamento del raggiungimento della milestone per l’Elettrodotto Sorgente – Rizziconi.
Il gestore del sistema di trasmissione ha evidenziato, con successiva comunicazione del 6 giugno 2016, che sempre in riferimento al suddetto elettrodotto, “al 31 dicembre 2015, oltre ad alcune attività riconducibili al sequestro del sostegno n. 40, erano in corso di esecuzione la posa dei cavi terrestri all’interno della galleria sub-orizzontale e del pozzo verticale realizzati a Favazzina; e che in data 28 maggio 2016, l’intervento è entrato in esercizio commerciale”.
L’Autority, dopo aver esaminato la documentazione trasmessa da Terna, il 24 giugno scorso ha accertato lo stato di raggiungimento delle milestone, riconoscendo a Terna l’incentivazione all’accelerazione degli investimenti. Ha inoltre fissato la data obiettivo dell’Elettrodotto Sorgente – Rizziconi al 30 giugno 2016, accertando il raggiungimento di tale obiettivo in data 28 maggio 2016.
L’Associazione “I Cittadini Villafranca Tirrena”, da sempre attenta alle problematiche connesse alla realizzazione dell’elettrodotto, ha scritto all’Autorità per l’Energia evidenziando non solo i problemi relativi al pilone 45 ma anche come, su ordine del Pubblico Ministero, sia stato presentato un progetto di sistemazione dei piloni 45 e 46 che dureranno 158 giorni.
Per l’avvocato Antonino La Rosa, presidente dell’associazione, le notizie riguardanti il pilone 40 del citato elettrodotto “sono parziali e non rispettano la realtà delle cose. Il sequestro del Pilone 40 non è certamente un fatto accidentale inevitabile! La società Terna aveva ricevuto già nel 2011 una diffida, da parte dell’associazione MAN, nella quale si evidenziava che non era possibile costruire il Pilone 40 sul crinale di Monte Raunuso, perché vietato dalle norme di salvaguardia del Piano Paesaggistico adottano nel Dicembre 2009. Pertanto il sequestro ed il procedimento penale, la cui prossima udienza sarà celebrata dal Tribunale Penale di Messina il 27 settembre 2016 – con tutte le ipotesi di condanna previste, ivi compresa quella della eliminazione del pilone 40 – sono da attribuire a delle precise scelte della Società che non ha tenuto conto della diffida.”
“Il verbale – prosegue l’avvocato La Rosa –, che riteniamo frutto dell’esame della documentazione fornita dalla Società Terna, nulla dice a proposito del Pilone 45!
Il Pilone 45 dell’Elettrodotto Sorgente Rizziconi, tratto aereo Sorgente- Villafranca Tirrena, è stato sequestrato dal Tribunale di Messina, nel procedimento n. 3908/2015 r.g.n.r, avviato su segnalazione dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste di Messina. A tutt’oggi il Pilone 45 risulta sequestrato! Risulta, per espressa comunicazione della Società Terna (vedi foto), del 22.04.2016, indirizzata al Comune di Villafranca Tirrena ed all’ARPA Sicilia, ove si evidenzia l’Esecuzione autorizzativa alla rimozione temporanea dei sigilli dell’area del sostegno n° 45 linea 380kV Sorgente Villafranca … per permettere l’esecuzione delle opere così come disposto dal provvedimento del Pubblico Ministero – atto del 23/03/2016. Ed invero, in data 21.04.2016, è stato presentato un progetto per la sistemazione idraulica dei siti relativi ai sostegni 45 e 46 dell’elettrodotto; per tali lavori, come indicato dal cartello di cantiere sono necessari n. 158 giorni.”
“Alla luce di quanto sopra – conclude La Rosa –, non riusciamo a comprendere cosa significhi l’entrata in esercizio dell’intervento, fissata al 30 giugno 2016 o che in data 28 maggio 2016, l’intervento è entrato in esercizio commerciale. Non riusciamo a comprendere come possa entrare in esercizio un opera che non ci risulta sia stata collaudata né potrà essere collaudata a breve alla luce dei fatti sopra elencati”.
Per l’associazione “sarebbe assurdo che un’opera realizzata tra le proteste dei cittadini, con un processo penale già attivato, un sostegno ancora sotto sequestro ed un procedimento davanti al Consiglio di Stato possa fruire pure di incentivi provenienti dalle nostre tasche.”
Si attende quale sarà la risposta dell’Autorità per l’energia.