Da ospedale a polo culturale: ci ha creduto dalla prima ora il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che, in merito alla destinazione d’uso dell’ex Ospedale Margherita non ha mai avuto dubbi. E così, nella mattinata di oggi, dopo l’ok di Sala D’Ercole – la proposta era stata considerata nel merito degli atti relativi al salvataggio dell’Ospedale Piemonte – , si è arrivati ad un ulteriore step, la firma dell’atto con cui si sancisce il passaggio della struttura dall’Asp all’assessorato regionale alla cultura.
Al di là di belle parole e documenti siglati a favore di obiettivi e flash, bisogna però capire come si procederà adesso. Nelle prossime due settimane verranno esaminati i problemi concreti e le criticità della struttura da un team che coinvolgerà Asp e Soprintendenza. Passaggio successivo riguarderà la definizione delle questioni tecniche da affrontare entro 60 giorni. L’obiettivo è quello di destinare uno dei padiglioni di cui consta la grandissima struttura del Margherita al Museo Archeologico che, dunque, si troverà proprio di fianco a quel Museo Regionale”. L’operazione non sarà a costo zero, dovrebbero servire circa 40 milioni di euro che però, rassicurano Ardizzone e Vermiglio, saranno reperiti: è una questione di volontà politica. “I fondi ci sono”, tuonano. Ma se ci sono per questo progetto perché è così complicato invece trovarli per quella struttura del Museo Regionale che ormai non è più definibile “nuova” e che, da anni resta chiusa?