L’assistenza igienico-sanitaria per gli studenti disabili nelle scuole siciliane da gestire attraverso i voucher?
Si tratterebbe di sussidi economici mensili per l’assistenza e la cura degli alunni disabili. Si potrebbero definire dei voucher sociali che non vanno confusi con quelli Inps per le prestazioni di lavoro accessorio.
La proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle non è chiara ai più e suscita non poche polemiche. Le parlamentari pentastellate all’Ars, Valentina Zafarana e Angela Foti sostengono che “l’assessore Baccei, per mero risparmio economico, ha introdotto la sostituzione dei lavoratori delle cooperative con il personale ATA delle scuole” e affermando la difficoltà estrema riscontrata nel discutere con il responsabile del bilancio siciliano a riguardo -parlano di un “muro di gomma”-, “Abbiamo cercato”, scrivono in una nota congiunta le due deputate, “con l’introduzione del comma secondo (nato da un emendamento 5 Stelle), di lasciare una porta aperta per i suddetti lavoratori che sarebbero stati messi da parte dal governo. Non è con noi che devono inveire, bensì contro chi pensa che facilmente potrebbero essere sostituiti dal personale ATA, personale anch’esso prezioso per le scuole, già oberato da altre funzioni”.
Ma il messaggio arrivato ad alcune frange di lavoratori non è poi così positivo.
“Dire in giro che il M5S licenzi, o voglia licenziare gli operatori che se ne sono occupati fino ad oggi è una falsità fuori da ogni logica, poiché ci troviamo all’opposizione di questo governo”, prova a chiarire la Zafarana. “È notorio, infatti, che è il governo regionale, in particolare l’assessore Baccei, a voler affidare al personale ATA il servizio, per risparmiare circa 11 milioni di euro sul bilancio regionale. Noi riteniamo questa norma inapplicabile e, infatti, abbiamo dapprima presentato un emendamento soppressivo che è stato bocciato dall’Aula. All’origine di tutto ciò vi è un documento dell’Ufficio scolastico regionale nel quale si mette nero su bianco la disponibilità, da settembre in poi, di circa 1325 “bidelli” formati che avrebbero completamente soddisfatto il fabbisogno regionale, e mandato a casa tutti gli operatori delle cooperative da un giorno all’altro, per il solo volere del governo”.
Dopo aver ascoltato le parti interessate dalla faccenda, le due portavoci all’Ars, sostenendo che il loro unico obiettivo sia garantire il miglior servizio possibile ai ragazzi e alle loro famiglie, hanno proposto la possibilità –chiariscono come non si tratti di un obbligo-, “che la scelta degli operatori possa essere avanzata direttamente dalle famiglie alle cooperative; abbiamo anche indicato all’assessorato regionale la possibilità di creare un albo”.