“Per definizione una fontana deve avere dell’acqua che vi sgorghi all’interno, anche se a ben guardare la situazione di quelle meravigliose che ci sono nella nostra città, le cose sembrano in disaccordo con la definizione da vocabolario”. Sono queste le parole usate da Patrizia Midiri, Presidente del comitato “29 Dicembre”, con la quale sottolinea lo stato indecoroso in cui versano le fontane della nostra città.
Contenitori vuoti, arido marmo, pattumiere improvvisate, o sacche che non di rado contengono gli attrezzi da lavoro di lavavetri impegnati ai semafori o armadietti di lusso per clochard. Le fontane artistiche di Messina si presentano agli occhi dei turisti e dei cittadini così, dimenticando il grande lavoro effettuato dai maestri del passato nel scolpire queste antiche opere.
All’interno delle piazzette tematiche, persino le nuove fontane mancano di manutenzione: presentano dell’acqua “stagnante, lercia e sudicia, in barba alle norme igienico sanitarie vigenti e al decoro urbano”, prosegue la professionista che chiede in nome del comitato cittadino all’amministrazione comunale di intervenire e porre fine a questo scempio, non più sopportabile.
Un’offesa per i cittadini messinesi e uno spettacolo che la Midiri non esita a definire “schifoso” per coloro che sbarcano dalle navi da crociera, trovandosi davanti un biglietto da visita sempre meno curato e tutt’altro che meritevole di plauso. “Invece di fotografare le nostre bellezze, fotografino i nostri scempi”, prosegue.
Il minino sindacale che viene richiesto dalla presidente dell’associazione “è la manutenzione, che di norma, all’interno di una città dovrebbe essere regolarmente garantita”.
@PiGi