Trentaquattro in tutti i mezzi che dai prossimi giorni saranno operativi sul territorio locale, ritirati ieri a Catania e funzionali ad implementare il parco auto di Messinambiente. Un evento atteso parecchio e annunciato ieri con tanto di video, foto e sfilata trionfale. Mancavano solo la fanfara e le majorettes. Si tratta di veicoli nuovi, cosa che per la società è un’assoluta novità visto che negli ultimi dieci nel “garage” dell’azienda non c’erano state new entry.
Sono partiti in pullman gli operatori della partecipata, insieme con l’assessore al ramo competente Daniele Ialacqua che, per rendere immortale l’istante, ha incorniciato il momento in un selfie. Il tutto è strettamente funzionale alla differenziata, il cui numeri a Messina, per quanto in aumento rispetto al passato, rimangono ancora comunque bassi. Lo ha rimarcato il Presidente della Regione Rosario Crocetta durante la cerimonia di insediamento di Accorinti a Palazzo dei Leoni, tuonando pubblicamente la pretesa di un comportamento più virtuoso di Messina, affinché possa mettersi al pari con i parametri delle altre città metropolitane siciliane.
Se da una parte però, si festeggia, dall’altra non si può fare a meno di considerare le fin troppe criticità legate alla raccolta dei rifiuti e la pulizia della città (che non passa soltanto dallo svuotare i cassonetti, come scrivevamo appena qualche giorno fa), sempre più maleodorante e vittima, specie in alcune zone meno centrali, di continui allarmi per rischi igienicosanitari derivati proprio da una mancata cura o una pulizia approssimativa dell’ambiente urbano, troppo spesso invaso da sporcizia al punto da sembrare talvolta scenario di discariche a cielo aperto: dai torrenti alle strade periferiche, nei rioni e sui litorali, non è raro assistene a scene che definire vergognose è riduttivo.
Mentre dunque arrivano questi nuovi mezzi tra plausi e soddisfazioni, e la speranza di un cambio di rotta da parte dei cittadini abituati a non “curarsi” dei rifiuti che producono, Giuseppe Santalco denuncia una “nuova emergenza”. L’avvocato forzista afferma che “Messinambiente non riesce più a garantire il regolare sversamento dei cassonetti e da giorni permangono cumuli di rifiti in moltissime zone. La causa -per il consigliere- è da attribuirsi principalmente allo stato di decozione di Messinambiente, il cui commissario ha alzato bandiera bianca a causa della mancanza di mezzi”. E sulla gestione della società, il capogruppo di Felice per Messina stigmatizza la condotta dell’amministrazione a partire proprio dall’assessore Ialacqua, reo di aver insistito in una condotta fatta di proroghe, per una realtà in liquidazione a capo della quale invece si sono fatti insediare commissari straordinari “che hanno solo determinato nuovi debiti per il Comune”.
Chiede chiarezza sulla gestione complessiva di Messinambiente, auspicando un intervento della Corte dei Conti “che faccia in modo di indurre l’amministrazione ad accelerare i tempi per il rilancio di una nuova società cittadina per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti”. Una società che, per Santalco, dovrebbe vedere una partecipazione dei privati, unici a poter garantire investimenti necessari e che per l’Ente pubblico, sarebbe impossibile sostenere.
foto (PuliAmo Messina)