L’iniziativa è tata realizzata e promossa dall’assessorato comunale alla Cultura con l’intenzione di dare al Gran camposanto di Messina una connotazione diversa da quella di semplice cimitero.
Note in Arte è stato un evento accolto tiepidamente da un pubblico niente affatto numeroso rispetto al richiamo che un simile appuntamento avrebbe potuto e dovuto avere.
Una meravigliosa orchestra, quella del Teatro Vittorio Emanuele, diretta dal Maestro Giuseppe Paratore, ha accompagnato la voce straordinaria e applauditissima della soprano Chiara Taigi. A Massimiliano Cavaleri il compito di introdurre il concerto. È apparsa soddisfatta l’ideatrice dell’evento, l’ultima arrivata in casa Accorinti, Daniela Ursino che, in piedi, ha controllato con sguardo attento l’intero andazzo della manifestazione organizzata grazie al contributo dei privati, in particolare Caronte&Tourist e a sponsor tecnici ( la ditta Lem, Messina Audio Service s.r.l. e Confcommercio).
I posti a sedere tutti pieni e tante erano le persone che seguivano chi seduto sul prato, chi in piedi tra questo o quel monumento, la performance. Tanti ma non tanti.
In una città come Messina dove è difficile si organizzi qualcosa di davvero intenso, stimolante, culturalmente interessate, e ancor più complesso è poter fruire di uno spazio pubblico comune che non sia la strada su cui passare in auto, la risposta avrebbe potuto essere più calorosa (e l’appuntamento, certamente, anche meglio promosso).
Qualcuno ha trovato gotica o fuoriluogo la scelta della location che, vale la pena ricordare, è un giardino in pieno centro città: un luogo di riposo dei defunti ma anche un percorso di viali alberati e opere scolpite da grandi nomi. Un museo a cielo aperto e un parco verde, la cui vocazione è di accogliere e non solo chi è pronto per il riposo eterno. Sarà che il messinese è talmente ineducato e non abituato alla bellezza che, pur quando se la trova sotto gli occhi, non sa proprio riconoscerla e goderne. (@EleonoraUrzìMondo)