Un percorso itinerante che è partito da Messina, sulle orme di Danilo Dolci, per celebrare il decimo anniversario della Fondazione con il Sud. Al Parco Horcynus Orca una mattinata intensa per interventi e testimonianze, attraverso il lavoro passato e futuro della Fondazione di Comunità di Messina, una delle cinque fondazioni comunitarie meridionali nate col sostegno della Fondazione con il Sud, oggi rappresentata dal direttore generale Marco Imperiale.
A fare gli onori di casa Gaetano Giunta, che ha introdotto la “due giorni” che si svolge tra Messina e Partinico, ricordando il suo personale rapporto con il sociologo siciliano, e l’influenza nel proprio percorso esistenziale e professionale, volto alla costruzione di quella “metamorfosi” che nasce dal dialogo tra discipline e saperi nell’incontro tra culture, motore del progetto che ha portato alla nascita del parco letterario e che prosegue con il lavoro della fondazione.
“Col passare degli anni ho sempre più compreso quanto l’incontro con Danilo Dolci avesse cambiato la traiettoria della mia vita – ha detto Giunta – non solo le idee ma soprattutto le pratiche che mettono al centro l’uomo, la bellezza di una economia inclusiva che lotta le mafie, la ricerca di innovazione e tecnologie, ma soprattutto l’opzione preferenziale degli ultimi”.
Sulla idea di comunità, città e impresa si è soffermato anche Marco Imperiale: “Mi ha colpito la pratica da cui nasce la teoria – ha detto – sono rimasto impressionato dalla forza con cui ha lottato contro l’isolamento”.
Interessante l’intervento di Eugenio Lo Sardo, soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato, che si è soffermato sul passaggio epocale per la conservazione della memoria e delle memorie, in questa fase di transizione tra la carta e il digitale. A seguire Martina Corgnati, Accademia di Belle Arti di Brera – Milano e Fondazione Horcynus Orca, che ha ripercorso le tappe dell’impegno della fondazione: “Dolci sarebbe stato orgoglioso del lavoro svolto fin qui – ha detto – frutto di una urgenza di giustizia, a cui abbiamo ritenuto necessario affiancare lo sguardo dell’arte contemporanea che aggiunge valore alla trasformazione di questi luoghi”.
Importante la partecipazione dei rappresentanti dei principali Archivi italiani che custodiscono importanti documenti sui fatti di Portella della Ginestra, ritenuti da Danilo Dolci uno snodo della storia italiana tanto che invitò il regista Paolo Benvenuti a realizzare una produzione cinematografica. Nel 2003, sei anni dopo la morte di Danilo, Benvenuti realizzò il film “Segreti di Stato”. A ricordare quell’incontro fondamentale è stato lo stesso regista (VEDI VIDEO), che con la voce strozzata dal pianto ha ricordato come parte delle memorie custodite da Dolci siano state vandalizzate.
Sui fatti di Portella della Ginestra è in corso un imponente lavoro di archivio e ricerca di materiali, illustrato da Ilaria Moroni e Simona Raccuia, dell’Archivio Flamigni e da Massimo Barilla, Fondazione Horcynus Orca.
Durante la manifestazione nazionale “Un futuro mai visto”, è stato aperto al pubblico il prototipo di una sala immersiva (ricoperta di videoproiezione) multifunzionale. Si tratta di un’interfaccia scenografica di archivi audio-video di grande suggestione.
L’impianto di emissione interattivo e multicanale a supporto della sala immersiva è collocato nel complesso monumentale della Fondazione Horcynus Orca, che ospita il Museo d’Arte Contemporanea MACHO, nato ai margini della riserva naturale di Capo Peloro, nell’estremità nord della Sicilia, in uno spazio millenario, cuspide geodinamica e storica del Mediterraneo. (@PalmiraMancuso)