Langue a Barcellona il processo nei confronti l’ ex segretario dell’ Ipab “Bonomo, Munafò, Nicolaci, Perdichizzi, Picardi” di Barcellona, Mariano Cangemi, 59 anni, oggi in servizio al Comune di Milazzo, chiamato a rispondere dei reati di truffa in concorso e di tentata truffa aggravata nei confronti dell’ente benefico, che vanta un patrimonio immobiliare di oltre 13 milioni di euro. Con la stessa accusa sono imputati anche la moglie Nuccia Pasqua Formica di 55 anni, già vice presidente operativo del Cesv con presidente Nino Mantineo, ed il geometra Fortunato Saja, 68 anni, tecnico dell’opera pia ai tempi della gestione affidata al funzionario milazzese.
Le contestazioni mosse ai tre imputati sono di truffa in concorso, poiché Pasqua Nuccia Formica, quale titolare dell’ azienda agricola “Camilla Orsi” con sede in contrada Salicà di Terme Vigliatore, realizzata su un terreno di proprietà dell’Ipab, assieme al marito Mariano Cangemi, hanno goduto per oltre 15 anni del vasto fondo agricolo e dell’ immobile restaurato con fondi pubblici della Regione erogati all’ente.
I due avrebbero stipulato, nel 1997, un contratto d’ affitto che è scaduto a novembre 2012, assai svantaggioso per l’ Ipab, con canone annuo di appena 1 milione e 600 mila delle vecchie lire, chiedendo poi il pagamento di indennità per miglioramenti, che secondo la procura sarebbe fittizi, per un valore complessivo di 200 mila euro, presentando documentazione tecnica redatta dal geometra Saja e tentando negli ultimi mesi di dimostrare di aver realizzato i lavori che in realtà – come risultato dal certificato di conclusione delle opere firmato dallo stesso geometra Saja – erano stati ultimati da una impresa pagata dall’Ipab con fondi regionali.Storia ritornata di prepotenza in cronaca dopo i farfugliamenti di alcuni dei convenuti alla presentazione del convegno di Barcellona del prossimo 9 giugno sull’importanza dell’inserimento lavorativo per i soggetti con disabilità mentali. (@Gianfranco Pensavalli)
