Concessi gli arresti domiciliari ai due medici dell’azienda ospedaliera Papardo Giuseppe Luppino e Giovanni Cocivera, al centro di una delicata inchiesta sugli aborti clandestini che li ha portati in carcere lo scorso 11 maggio.
Il Tribunale del Riesame oggi, dopo l’udienza di ieri davanti al Collegio della Libertà (presidente Genovese), ha parzialmente accolto le richieste dei difensori, gli avvocati Alberto Gullino, Chiara Sterrantino, Nicola Giacobbe e Carlo Autru, e scarcerato i medici, che hanno il divieto di comunicazione.
I medici sono accusati di avere convinto, con l’inganno, donne in stato di gravidanza ad abortire, in violazione della normativa vigente, nello studio privato di uno dei due – una struttura priva dei prescritti requisiti igienico-sanitari ed ostetrico-ginecologici – in cambio di denaro.
I medici arrestati dalla Squadra Mobile e dalla Sezione Polizia Stradale di Messina secondo quanto emerso dall’inchiesta, ingannavano le vittime sostenendo falsamente che un intervento in ospedale non fosse possibile, per mancanza di posti disponibili e per lunghissime liste di attesa, costringendole ad affrontare l’intervento in studio privato e a pagamento, opzione presentata come l’unica strada percorribile.