di Barbara Floridia– Cettina Caruso ha origini messinesi e oggi, insieme a Virginia Raggi, lotta per la conquista del Campidoglio.
Da attivista storica del Movimento 5 stelle romano, quando si chiamava ancora “Amici di Beppe Grillo”, a candidata consigliere del M5S a Roma.
Cettina, Cettilia per gli amici siciliani, ha sempre trascorso, sin da quando era piccola, parte delle sue vacanze nel paesino tirrenico di Villafranca, lo stesso che ha dato i natali alla madre, maestra a Rometta per diversi anni e che molti ricordano ancora. Nel messinese, insieme ai cugini e agli amici, Cettilia ha vissuto momenti di spensieratezza e alcuni amici, che siamo andati a sentire, la ricordano quando, universitaria, viveva le proprie estati nella zona tirrenica.
Cettilia, cosa ricorda con piacere di Villafranca?
“Senza dubbio l’Arena Cannizzelli, un cinema all’aperto di Villafranca, che tutti i ragazzi degli anni ‘60 e ‘70 frequentavamo all’epoca. Questo cinema, purtroppo oramai chiuso, per me ha rappresentato un universo magico. Mi ricordo che una scritta campeggiava sullo schermo, io ero piccola e non sapevo leggere allora chiesi a mio nonno di leggerla per me, c’era scritto: L’ARTE RICREA LA VITA ED AFFINA GLI ANIMI, credo che questa frase abbia poi determinato e condizionato tutto il mio sviluppo e il mio amore per la cultura, l’arte e la creatività. Questa è una frase che da bambina vedevo tutte le sere e ogni sera chiedevo a mio nonno di rileggerla per me.
I ricordi legati all’Arena Cannizzelli li ho trascritti in un racconto che ha vinto il primo premio a Roma per un concorso letterario intitolato L’estate romana. Tempo fa ho anche donato alla Biblioteca del comune di Villafranca Tirrena il volume “L’estate romana” dove c’è questo mio racconto, intitolato Cine porto”.
Da attivista del Movimento, Cettilia Caruso, non ha solo ideato e organizzato le prime Riunioni Accoglienza del Movimento 5 stelle ma ha anche partecipato alla nascita e l’organizzazione della “Lista Civica Amici di Beppe Grillo” nelle elezioni amministrative di Roma 2008 in cui però non si è candidata.
Adesso era il momento giusto. Così, dopo avere collaborato per tre anni con il vice presidente della Commissione Bicamerale Stefano Vignaroli, ha scelto di scendere in campo insieme a Virginia Raggi. La domanda viene spontanea:
Qual è il suo rapporto con Virginia Raggi?
“Virginia è stata dal 2012 un’attivista del mio stesso Municipio a Roma, quindi ci siamo conosciute durante le riunioni settimanali e le attività sul territorio. Ho potuto conoscerla meglio però durante la campagna elettorale del 2013, occasione nella quale è stata eletta consigliera. Il nostro rapporto è da subito stato affettuoso e spesso mi è capitato di darle alcuni consigli per il figlio su alcune furbizie educative. Virginia è una persona molto garbata e dolce ma, vi assicuro, come si è visto in campagna elettorale, è anche risoluta e determinata”.
Cettilia, dal 1995 docente in una scuola pubblica primaria della periferia di Roma nord, adesso è in pensione ma, da buona insegnate, parla di educazione e i suoi sono consigli da seguire visto che ha accumulato straordinarie esperienze professionali. Ha insegnato infatti alla Scuola Europea a Bruxelles, dove è stata anche rappresentante dell’Italia presso il Consiglio d’Educazione (organo formato da docenti e genitori di tutte le nazionalità, con la finalità di promuovere iniziative che favoriscano la realizzazione di una cultura autenticamente europea), inoltre è stata inviata in missione presso le scuole italiane a Nairobi (Kenia) e Kampala (Uganda) e ha anche insegnato presso la Scuola italiana di Parigi. A Bruxelles ha portato avanti dei progetti pilota per l’inserimento di bambini disabili nella Scuola Europea, che fino allora li escludeva.
Cosa pensa, da docente, della scuola pubblica?
“In questi ultimi anni, come molti insegnanti e genitori, ho assistito impotente al degrado progressivo della nostra scuola pubblica, sia dal punto di vista culturale-didattico che da quello delle strutture e dei servizi. Tutto ciò mi ha spinto ad attivarmi in prima persona e ad entrare nel Movimento fin dalle origini.
Sono la curiosità intellettuale, l’impegno civico e sociale, la caparbietà e la passione a portare avanti i progetti in cui credo. Sono una donna che ha studiato, lavorato e lottato da sempre per creare una società più equa.”
Cosa le viene in mente quando pensa alla Sicilia?
“Penso inevitabilmente a quello che era negli anni sessanta: il mare pulito, i prati, i giardini e quello che nel corso degli anni è diventata, una colata di cemento. Questo pensiero mi rattrista e mi ricordo le parole di mio padre “Sono partito dalla Sicilia perché penso che questa terra non abbia speranza e non abbia futuro”. Io, invece no, penso e spero che, quello che è accaduto in questi anni, non debba più succedere”.