A Madunnuzza in processione, ma la città è a mare

Lo slittamento della festa Patronale, giustificata dalle norme che regolano l’ordinamento dell’Anno Liturgico, ha avuto come effetto immediato una minore partecipazione alla storica processione dedicata alla Madonna della Lettera.

La decisione dell’Amministratore Apostolico Papa ha lasciato molti perplessi e le contestazioni non sono mancate: in tanti, dai singoli alle associazioni, hanno trovato fuoriluogo questa decisione, dovuta al fatto che venerdì 3 ricorreva la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù.

A Messina Lillo e Lilla hanno comunque “festeggiato” l’onomastico il 3 giugno, e molti di loro avranno preferito restare a mare il 4 giugno, mentre dalla Basilica Cattedrale come da secolare consuetudine, uscivano le confraternite con i tradizionali abiti.

La processione si è svolta regolarmente, suggestiva nel suo andare.

Secondo la tradizione (non suffragata però da documenti storici davvero attendibili), San Paolo, giunto a Messina per predicare il Vangelo, trovò la popolazione ben disposta a lasciarsi convertire. Ben presto molti cittadini aderirono all’invito convertendosi al Cristianesimo, e nel 42, quando Paolo si accingeva a tornare in Palestina, alcuni messinesi chiesero di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna di persona. Così una delegazione di messinesi si recò in Palestina con una missiva, nella quale i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professavano la loro fede e chiedevano la protezione di Maria.

Maria li accolse e, in risposta alla missiva, inviò indietro una sua lettera, scritta in ebraico, arrotolata e legata con una ciocca dei suoi capelli. La delegazione tornò a Messina l’8 settembre del 42 recando l’importante missiva: in essa Maria lodava la loro fede, diceva di gradire la loro devozione ed assicurava loro la sua perpetua protezione. La ciocca di capelli è custodita presso il Duomo di Messina ed esposta nel giorno del Corpus Domini incastonata nell’albero di un piccolo galeone costruito in argento, che rappresenta uno degli esempi della protezione della Madonna per Messina. (u Vascedduzzzu)

 

 

XXVII »

 

: il dorato grande baldacchino, sorretto dai confrati della Sacra Milizia dei Verdi, sotto il quale sta l’arcivescovo (in questo caso l’amministratore apostolico) con il Santissimo, e i componenti della Confraternita della Madonna di Portosalvo dei Marinai portano a spalla l’argenteo simulacro del Vascelluzzo con la reliquia del Sacro Capello della Vergine Maria.

Il Vascedduzzu per tutto l’anno è gelosamente custodito dalla Confraternita della Madonna di Portosalvo dei Marinai presso l’omonima Chiesa che sorge alle spalle di Piazza Casa Pia.

 

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