“1.000 metri di tela per 1.000 sorrisi”, è il titolo dell’iniziativa che domenica andrà di scena presso il lungomare di S. Agata di Militello.
Si tratta di un’estemporanea di pittura pensata dall’associazione culturale “Parole & Colori”, il scopo è stimolare la creatività e l’integrazione di bambini, adulti e artisti accumulandoli in un momento creativo, nel quale professionisti, neofiti e appassionati possano attraverso l’uso dei colori dare sfogo alle loro abilità.
Ogni partecipante avrà a disposizione una congrua porzione di tela sulla quale potrà eseguire un lavoro di libera ispirazione e tecnica. Le opere, una volta realizzate, verranno donate ai vari reparti dell’ospedale, alle scuole e agli uffici municipali di S. Agata di Militello. All’evento inoltre, prenderanno parte diverse scuole elementari, l’ accademia delle belle arti di Capo D’Orlando, e saranno presenti gli ospiti delle St.A.R. di Villa Celeste e Torrenova e delle case alloggio Girasole e Tulipano.
Alle 17 avverrà la consegna dei lavori, la cui valutazione è stata affidata a una giuria qualificata, il cui compito sarà quello di premiare le 12 tele più belle, tre per ogni categoria. Durante la valutazione dei giudic, ci saranno momenti di animazione grazie alla scuola di canto diretta dall’insegnante Sabrina Galla. All’evento parteciperà anche la Scuola Coloristica Siciliana fondata dal maestro Dimitri Salonia, che oltre a partecipare, è stato uno dei primi a realizzare in Italia l'”Arte a più mani”. Oltre a lui, saranno presenti anche le artiste Lidia e Carmen Monachino.
Ecco quanto affermato dal maestro Salonia: “Dall’Arte a più mani è poi nata la Scuola Coloristica Siciliana, che è nata dalla mia convinzione, verificata sperimentalmente, secondo la quale tutti siamo artisti, in special modo i bambini, in quanto non avendo ancora ricevuto insegnamenti pittorici e pesanti influenze esterne, mantengono pura ed inalterata la loro innata espressività.
In diverse occasioni e nei momenti di massima ispirazione, ho invitato il pubblico a partecipare all’esecuzione di dipinti, scoprendo che spesso i più bravi erano proprio coloro che non avevano mai provato; i più veri, spontanei, sinceri. E’ stata chiamata Scuola coloristica poiché sono convinto che il colore sia la sostanza, la radice, il substrato della vita, credo di aver trasmesso ad altre persone il senso, il gusto, l’estetica della macchia, dei contorni non definiti, dei corpi in movimento. Negli anni con questi presupposti sono seguite una serie di esperienze singole e soprattutto collettive; opere a più mani, con il coinvolgimento degli spettatori di tutte le età, oltre che della maggioranza degli artisti messinesi”.